(Teleborsa) - Il Centro Studi UNRAE, l’Associazione delle Case estere, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato una stima del mercato dei
veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5t che, dopo i forti
incrementi dei mesi di luglio, agosto e settembre, ha fatto registrare in ottobre un
incremento delle immatricolazioni del 3,9% rispetto ad ottobre
2019, con 1.910 unità immatricolate contro 1.838.
Il consolidato dei primi dieci mesi del 2020 denuncia una perdita del 17,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 (16.223 immatricolazioni contro 19.665).
Nel comparto dei
veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore alle 16t, l’incremento del mercato rimane ancora a due cifre, facendo registrare +11,7% su ottobre 2019 (1.627 unità immatricolate contro 1.457), che porta il risultato del comparto nei primi
dieci mesi a -16,9% sullo stesso periodo del 2019 (13.125 immatricolazioni contro 15.786).
"Il
dato più significativo, anche ai fini di una previsione sul possibile andamento futuro del mercato complessivo – sottolinea
Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di
UNRAE – sembra venire in questo momento dal comparto dei veicoli leggeri, in particolare da quello che comprende i mezzi compresi tra le 6t e le 16t di massa totale a terra che, dopo il balzo anomalo dei mesi estivi, è già ritornato a ottobre su un valore negativo a due cifre: -28,8% su ottobre 2019. Con tutta probabilità gli effetti positivi determinati dallo smaltimento dei veicoli le cui consegne si sono dilatate a causa del lock down sono già terminati ripotando il mercato a confrontarsi con la dura realtà".
"Ragionando in prospettiva annuale – prosegue Starace – non c’è purtroppo motivo per pensare che in una situazione analoga non finirà per trovarsi tutto il mercato dei
veicoli industriali: una ipotesi realistica potrebbe essere quella di un fine 2020, con una perdita annua consolidata che si attesterà su
-16/17% rispetto al 2019. Se non si riuscirà a sostenere l
a domanda in modo mirato, anche le imprese della filiera automotive che distribuiscono ed assistono i veicoli si troveranno in crescenti difficoltà. Non sappiamo quali e quante siano le aziende operanti del
settore dell’autotrasporto e della distribuzione che già hanno fermato l’attività, né prevedere quante alla finesopravviveranno a
ll’emergenza".