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Ivass, Franco: su sanità serve maggiore collaborazione tra pubblico e privato

Economia, Salute e benessere
Ivass, Franco: su sanità serve maggiore collaborazione tra pubblico e privato
(Teleborsa) - La pandemia da Covid-19 e la recessione stanno già ampliando le disuguaglianze tra i lavoratori dei settori più colpiti – turismo e ristorazione soprattutto e gli altri settori. È quanto rilevato dal presidente dell'Ivass, Daniele Franco, nel suo intervento Welfare Italia Forum.

"Sul mercato del lavoro – ha spiegato Franco – sono penalizzati coloro che hanno contratti a termine, che spesso sono giovani, e le donne, più presenti nel comparto dei servizi. Coloro che hanno redditi e livelli di istruzione più bassi hanno più difficoltà a lavorare in forma delocalizzata". Squilibri generazionali accentuati anche dell'aumento del debito pubblico e dal maggior peso assunto dalla spesa per pensioni che rischiano di generare tensioni a livello sociale. "La risposta principale a queste tensioni – ha aggiunto Franco – sta in una ripresa sostenuta dell'economia, che recuperi nel più breve tempo possibile il terreno perduto a causa della crisi sanitaria e ponga fine alla lunga fase di stagnazione della nostra economia".

Per quel che riguarda il settore assicurativo il presidente di Ivass ha dichiarato che in Italia "ci sono ancora molti margini per la crescita". Per Daniele Franco "un settore assicurativo efficiente, che sostenga famiglie e imprese nella gestione dei rischi (incidenti, malattie, catastrofi naturali), è uno dei fattori che contribuiscono ad accrescere il benessere della società e la competitività del sistema economico".

L'invito di Franco è quello di una collaborazione tra intervento pubblico e privato meglio definito nel comparto sanitario, "anche con una revisione dell'assetto di regole e di controlli sulle diverse tipologie di soggetti privati che vi operano". Il presidente dell'Istituto di vigilanza ha spiegato che nel 2019 la spesa sanitaria complessiva è risultata pari a circa 155 miliardi la cui componente privata è stata di 40 miliardi. Di questi, circa il 90% proveniva dalla spesa diretta delle famiglie.

"Solo 4,3 miliardi – ha aggiunto Franco – sono intermediati da fondi sanitari integrativi, casse di assistenza sanitaria, società di mutuo soccorso o direttamente dalle compagnie di assicurazione mediante polizze individuali".
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