(Teleborsa) - L'
International Air Transport Association (IATA) ha esortato tutti i rami dell'Unione europea a sostenere l'iniziativa del primo ministro greco
Kyriakos Mitsotakis nel concordare un
certificato di vaccinazione Covid-19 paneuropeo che consentirebbe a coloro che sono vaccinati di viaggiare liberamente in Europa senza dover presentare un test negativo al virus.
In una lettera aperta a
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, inviata anche ai principali responsabili politici dell'UE, infatti, il direttore generale e CEO della IATA,
Alexandre de Juniac, ha invitato gli Stati dell'UE a coordinare una politica "che consenta all'Europa di ottenere in sicurezza i benefici economici e sociali di una rinnovata libertà di movimento, a cominciare da chi è vaccinato".
"L'iniziativa del primo ministro Mitsotakis dovrebbe essere adottata con urgenza dalla Commissione e da tutti gli Stati membri – ha dichiarato de Juniac – La vaccinazione è una chiave fondamentale per riaprire in sicurezza le frontiere e stimolare la
ripresa economica. Un certificato di vaccinazione paneuropeo riconosciuto reciprocamente sarebbe un passo importante per dare ai governi la fiducia necessaria per aprire in sicurezza i propri confini e ai passeggeri la sicurezza di volare senza la barriera della quarantena".
Se la presidente
von der Leyen ha già mostrato interesse per la proposta – “la proposta del premier greco Mitsotakis è benvenuta" – non tutti si sono mostrati d'accordo con l'idea di introdurre il certificato di vaccinazione per viaggiare. Diverse
preoccupazioni, infatti, sono state espresse nel corso di una recente riunione dei ministri della salute dell'UE, in particolare dal tedesco
Jens Spahn che ha detto di non apprezzare un qualsiasi sistema che discrimini tra coloro che hanno la fortuna di aver ricevuto il vaccino e chi no. Una posizione molto simile a quella espressa dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale per la Sanità (OMS),
Tedros Adhanom Ghebreyesus che la scorsa settimana ha dichiarato che non ci si può permettere "di dare la priorità o punire determinati gruppi o Paesi”.
Giovedì
21 gennaio è atteso un
incontro tra i capi di Stato dell'UE e all'ordine del giorno è prevista anche la proposta del primo ministro Mitsotakis.