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Alitalia, Vestager: no a nuovi ristori

La vicepresidente della Commissione Ue ha ribadito la necessità che ci sia discontinuità con la newco ITA.

Economia, Trasporti
Alitalia, Vestager: no a nuovi ristori
(Teleborsa) - Non ci sarà una terza tranche di aiuti a favore di Alitalia, figurando questa tra le società che non possono più ricevere sovvenzioni in base alla sospensione delle regole europee sulla concorrenza. Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager in risposta alle accuse di lentezza sui ristori rivolte a Bruxelles dal commissario straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande.

Per quanto riguarda la newco ITA, Vestager ha ribadito nel corso di una conferenza stampa, che deve esserci discontinuità tra la vecchia e la nuova compagnia, condizione imprescindibile affinché la Commissione UE possa dare il via libera all’operazione. La procedura per la la creazione di una nuova società "deve essere vera", nel senso di reale e concreta, ha sottolineato.

"Ovviamente ogni compagnia chiamata a lasciare il mercato dovrebbe realizzare il massimo dai suoi asset. Penso che tutti siano d'accordo. Ma la questione chiave resta che deve esserci una nuova società e questo non spetta a noi farlo – ha detto ancora Vestager –ma alle parti coinvolte in Italia. Naturalmente siamo in contatto molto stretto su questo e, come detto, abbiamo quasi concluso in merito alle decisioni sui vari prestiti che abbiamo valutato".

Sul tema asset è arrivata anche la risposta ai vertici di Ryanair che hanno sostenuto che la nuova Alitalia dovrebbe mettere in vendita o all'asta gli slot che ha a disposizione negli aeroporti di Milano e Roma se vuole dimostrare la propria discontinuità con la vecchia compagnia. "Ryanair è più che benvenuta con le proprie valutazioni, ma le valutazioni relative alla concorrenza non le fanno loro – ha replicato la vicepresidente della Commissione europea – In ogni caso decidere sugli asset di una società e se un'altra azienda è davvero una nuova società è una valutazione orizzontale che riguarda il brand, gli impiegati, gli asset e le infrastrutture necessarie". "Per questo – ha concluso – la valutazione deve essere approfondita, e noi, come in qualsiasi altro caso, lo faremo in modo che alla fine possa essere difesa nelle corti".
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