(Teleborsa) -
Saipem si trova ad operare oggi in un
contesto difficile a causa della pandemia, mantenendo
alcuni punti di forza: il
backlog di progetti che a fine 2020 ha superato i 25 miliardi, con una componente rilevante dedicata progetti E&C Offshore e Onshore e non legata al petrolio, un
indebitamento che è stato ridotto a fine 2020 ed una
struttura finanziaria solida che vede ancora una liquidità di 2 miliardi. Ne ha parlato l'Amministratore delegato
Stefano Cao in conferenza stampa, descrivendo un'azienda che
"continua a lavorare per cogliere nuove opportunità" e
"vede la luce in fondo al tunnel", mentre continua a portare avanti il suo progetto trasformazione su ingegneria energetica ed infrastrutture.
A proposito del backlog, costituito per il
76% da progetti non legati al petrolio, Cao ha confermato una visione di una
Saipem sempre più "green", non solo nel modo di operare ma anche come contributore alle evoluzioni delle tecnologie". Fra i temi tecnologici - ha spiegato - c'è la
gestione della CO2, su cui Saipem ha "competenze che devono essere messe al servizio della decarbonizzazione" e
l'idrogeno "blu", in orizzonte temporale più vicino, e l'idrogeno "verde" in prospettiva.
Parlando delle attività sviluppate nelle
rinnovabili, Cao ha fatto riferimento all'off-shore ed al progetto
AGNES al largo della costa di Ravenna, indicando che rappresenta "un prototipo di riferimento ed uno schema ripetibile in Italia e nel mondo". Il manager ha parlato anche delle
wind-farm, per cui l'azienda ha una tecnologia proprietaria, indicando che sono "una grossa ambizione che portiamo avanti nell'ambito di un portafoglio molto più ampio in linea con nuovi paradigmi energetici ". Più in generale, Saipem ha una
visibilità su un portafoglio progetti intorno ai 4 miliardi. Fra li Paesi più "promettenti" vi sono la
Francia, ma anche la
Norvegia, il
Regno Unito e Taiwan.
A proposito del
Recovery Plan, l'Ad ha affermato che Saipem si propone come un "
integratore di competenze che possano portare avanti processi di
decarbonizzazione essenziali per la transizione energetica e la
produzione di idrogeno", come per il Progetto di Ravenna che rappresenta un "esempio plastico" di quello che il Gruppo sta portando avanti.
Per il progetto del
Ponte sullo Stretto di Messina, il numero uno di Saipem ha ricordato che il modello di tunnel sottomarino "è la sintesi di tutte le tecnologie sottomarine che l'azienda ha sviluppato nel corso della sua storia" e
può essere sfruttato sin da oggi e "proposto anche in altre parti del mondo".
Quanto ai progetti per
l'area ex Ilva, Cao ha ricordato che è stato annunciato di recente un
accordo con Danieli e Leonardo per sviluppare soluzioni di produzione di acciaio verde.
"Vediamo opportunità" da questa partnership - ha affermato - "sembra un team ben strutturato, molto forte, lavoriamo insieme, speriamo di proporre qualcosa di attraente per la controparte".
Ad una domanda sull'attenzione a
i fattori ESG, Cao ha ricordato "ci siamo dati dei target di
riduzione delle emissioni del 50% al 2035. Per quanto riguarda raggiungimento obiettivi scope 2, credo che sia molto legato a sviluppo delle
rinnovabili e questo è quello che
guiderà gli investimenti".
A proposito della possibilità di
nuove acquisizioni nel business perforazioni, Cao ha ricordato che è il core business dell'azienda e "si continuiamo a
guardare a opportunità di valorizzare al meglio", sebbene il mercato oggi sia "asfittico". "Se ci fosse un rilancio degli investimenti la perforazione sarebbe la prima che ne gode - ha aggiunto - e resta una direttrice strategica su cui continuiamo a lavorare".