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Recovery Plan, Sabatini (ABI): banche italiane pronte a fare la loro parte, ma no a ostacoli

Economia
Recovery Plan, Sabatini (ABI): banche italiane pronte a fare la loro parte, ma no a ostacoli
(Teleborsa) - Il direttore generale dell'ABI – l'Associazione Bancaria Italiana – Giovanni Sabatini ha assicurato che le banche italiane "fanno e faranno la loro parte" nel Recovery Plan per sostenere la ripresa economica post-pandemia ma è fondamentale non creare "ostacoli" alla loro attività. Nel corso di un'audizione al Senato sul PNRR, infatti, Sabatini ha dichiarato che gli istituti di credito "non faranno certamente mancare il loro supporto nel cammino di modernizzazione e sviluppo dell'Italia, così come sono state impegnate fin dal primo momento a fianco delle famiglie e delle imprese per affrontare la crisi".

"Affinché questo sia possibile – ha però sottolineato il rappresentate ABI – occorre che la regolamentazione di vigilanza sulle banche, nel perseguire l'obiettivo della stabilità, tenga in conto costantemente l'obiettivo della crescita economica e non crei ostacoli al ruolo essenziale in questa fase svolto dal mondo bancario, cioè di sostegno a famiglie e imprese".

Da questo punto di vista per Sabatini è "rilevante" il chiarimento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA) in merito alla proroga di una moratoria – sia essa disposta per legge o in base ad accordi collettivi – che consente alle banche di "effettuare le valutazioni della onerosità delle proroghe, anche ai fini delle eventuali classificazioni della esposizione come deteriorata, conteggiando temporalmente il solo periodo oggetto di proroga, cioè solo il periodo non più coperto dalle linee guida dell'EBA". In questo modo, ha spiegato Sabatini, "si evita il rischio di riclassificare automaticamente come un prestito in default il prolungamento delle moratorie per legge, quale quello disposto in Italia con la legge di bilancio per il 2021". "Allo stesso tempo – ha aggiunto – occorre ampliare i parametri stabiliti dall'EBA per consentire misure di agevolazione per i debitori (quali, ad esempio, l'allungamento dei piani di ammortamento), in caso di eventi eccezionali, senza che la concessione di tali agevolazioni faccia scattare la riclassificazione della posizione come ristrutturata".

Il direttore generale ABI ha auspicato che nel Recovery Plan sia favorita la "semplicità e facilità di accesso alle misure", soprattutto in tema di agevolazioni e incentivi. "Le modifiche legislative e gli incentivi – ha sottolineato – devono avere carattere di certezza e stabilità nel tempo, per poter creare aspettative positive e dare la possibilità ai potenziali fruitori di pianificare i propri investimenti e poter contare sul mantenimento delle agevolazioni per il tempo necessario". Dato che il PNRR prevede l'utilizzo di strumenti finanziari per favorire l'apporto di risorse private al fianco di quelli pubblici, ipotizza la costituzione di un "Fondo di fondi" per alimentare fondi operativi specializzati e favorisce la sinergia tra gli interventi finanziati attraverso il programma europeo InvestEu e quelli del Recovery Sabatini ha messo in evidenza la necessità che "i diversi strumenti finanziari funzionino in maniera omogenea per tipologia di obiettivo, evitando la proliferazione di misure agevolative con la conseguente polverizzazione delle risorse disponibili e la maggiore difficolta' a canalizzare gli incentivi verso i beneficiari finali".

Sabatini ha dichiarato inoltre che il Recovery Plan "dovrà assicurare la sostenibilità anche nel medio periodo del debito pubblico e mettere in prospettiva il rapporto debito-PIL su un sentiero di riduzione". ""L'efficienza della giustizia civile – ha indicato infine il direttore generale ABI – la certezza del diritto, la definizione dei contenziosi in tempi certi e ragionevoli sono precondizioni per lo sviluppo delle imprese in un contesto di legalità e per migliorare l'attrattività dell'Italia rispetto agli investimenti esteri".
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