(Teleborsa) - Il
Ministero degli Esteri cinese ha annunciato che al
vertice virtuale sul
Clima organizzato dal presidente degli
Stati Uniti Joe Biden domani 22 aprile parteciperà anche il presidente
Xi Jinping. A pochi giorni dal bilaterale sul tema tra i due Paesi sul tema della lotta al cambiamento climatico in cui si è manifestato l'impegno a cooperare sul dossier, i funzionari di Pechino hanno sottolineato che il presidente terrà "un discorso importante" tenendo comunque alta l'attenzione sulle tensioni politiche mai sopite con Washington.
Nel frattempo, infatti, intervenuto in video collegamento al
Boao Forum for Asia – la "Davos asiatica" – il presidente Xi Jinping ha chiesto una
governance mondiale "più giusta e ragionevole", lanciando una serie di attacchi velati alla controparte americana. "Le regole stabilite da uno o più Paesi non dovrebbero essere imposte ad altri e l'unilateralismo di singoli Paesi non dovrebbe scandire il ritmo del mondo", ha dichiarato. "Il mondo vuole giustizia, non prepotenza. Un grande Paese deve apparire come un grande Paese e farsi carico di più responsabilità", ha aggiunto il presidente cinese. Sullo sfondo non solo il tema climatico naturalmente: la scorsa settimana il presidente Usa ha incontrato il primo ministro giapponese
Yoshihide Suga da cui è emersa la volontà di collaborare per contenere le attività della Cina nei mari cinese orientale e meridionale, a cui si aggiungono le mal tollerate critiche dall'estero sui dossier Hong Kong, Taiwan e Xinjiang.
Tornando alla lotta al cambiamento climatico, i media americani hanno riportato che il presidente Biden approfitterà del meeting sul Clima durante la giornata della Terra per annunciare i nuovi
target degli
Stati Uniti: l'obiettivo minimo sarebbe infatti quello di dimezzare le
emissioni di gas climalteranti entro il 2030. Si tratterebbe di un impegno quasi doppio rispetto a quello pianificato sulla base dell'accordo sul clima di Parigi del 2015, quando Barack Obama ha promesso di ridurre le emissioni dal 26 al 28% rispetto ai livelli del 2005.