(Teleborsa) -
Kristalina Georgieva, direttrice del
Fondo Monetario Internazionale, si è espressa a favore della
carbon tax. "Crediamo che imporre un prezzo del carbonio a livello internazionale sia molto importante" per raggiungere gli obiettivi climatici dell'Accordo di Parigi e che "65 dollari al 2030 sia un prezzo equo e pragmatico", ha affermato la direttrice FMI nel suo intervento alla COP26 in corso a Glasgow. "La
crisi climatica è una minaccia alla
stabilità dei sistemi finanziari – ha aggiunto – gli investimenti verdi invece possono generare 30 milioni di green jobs e un aumento del PIL globale del 2%".
Alla
COP26 di Glasgow oggi è la giornata dedicata alla
finanza per il clima. Tra i temi all'ordine del giorno ci sono le modalità per finanziare il fondo da 100 miliardi di dollari all'anno per 5 anni per aiutare i Paesi meno sviluppati a
decarbonizzare, un'azione prevista già dall'Accordo di Parigi per il 2020 ma non ancora attuata e che non verrà attuata prima del 2023. L'inviato delle Nazioni Unite sul clima,
Mark Carney, ha presieduto invece un panel sugli strumenti necessari per far allineare i flussi finanziari ai target climatici. In particolare la discussione verterà su come veicolare rapidamente gli aiuti dei privati ai Paesi più colpiti dal cambiamento climatico oltre che sul rapporto fra la finanza pubblica e quella privata nel sostenere gli investimenti sulla transizione ecologica.
Carney ha dichiarato che per combattere la crisi climatica "servono
1 trilione di dollari all'anno di investimenti nei paesi in via di sviluppo". "E' necessario che i progetti internazionali siano allineati con i progetti nazionali", ha aggiunto Carney, e per questo sono necessarie "nuove
strutture di finanza mista, piattaforme per portare insieme pubblico e privato". Per l'ex governatore della Banca d'Inghilterra la COP26 di
Glasgow "tira una riga" sulla finanza per il clima, perché segna la presa di coscienza che "i finanziamenti dei governi devono servire da
moltiplicatore dei finanziamenti privati". "A Parigi nel 2015 non c'era consapevolezza nel sistema finanziario della necessità di agire sul clima – ha spiegato Carney –. Lo scopo della Cop26 di Glasgow è fare in modo che tutte le decisioni finanziarie nel mondo abbiano dietro il clima". Anche per Carney "gli investimenti verdi possono portare un aumento del
PIL globale del 2%".
Carney nel suo intervento ha citato l'iniziativa
GFan (Glasgow Financial Alliance for Net-Zero), da lui presieduta, come "lo standard per la finanza e il clima". GFan raccoglie 400 soggetti fra banche, assicuratori, fondi e fornitori di servizi finanziari in un network per rafforzare l'azione climatica nel settore. "Tutti i membri del GFan si sono impegnati a tagliare in modo significativo le
emissioni al
2030 e arrivare a zero emissioni nette al 2050 – ha sottolineato –. Ogni membro deve riferire ogni anno dei suoi progressi a un comitato di controllo formato da ong ed esperti indipendenti. Il GFan lavora in stretta collaborazione con il settore pubblico".