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Turismo, ADR: "Riapertura frontiere Usa vero impulso per il settore dell’aviazione"

Partiti questa mattina dall'Aeroporto di Fiumicino i primi voli liberi verso gli Stati Uniti. Imbarco consentito con tampone a tutti i passeggeri vaccinati

Economia, Turismo
Turismo, ADR: "Riapertura frontiere Usa vero impulso per il settore dell’aviazione"
(Teleborsa) - Gli Stati Uniti riaprono i confini. Da oggi, 8 novembre, si può viaggiare liberamente verso gli Stati Uniti senza particolari restrizioni, a condizione di essere vaccinati e aver effettuato un tampone entro tre giorni dall'imbarco. Ad inaugurare la ripresa del turismo verso gli Usa sono stati, questa mattina, dall'Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino il volo United con con destinazione Newark delle 9:55, seguito da quello per Atlanta alle 12:15 con Delta Air Lines, entrambi al completo.

"È un segnale importante per la ripresa del traffico aereo e l'auspicato ritorno alla normalità" ha commentato Aeroporti di Roma che ha celebrato la riapertura degli Usa insieme ai vettori che operano collegamenti diretti tra gli Stati Uniti e lo scalo della Capitale.

Dal Leonardo Da Vinci, sono attivi diversi collegamenti diretti per viaggiare verso le principali città statunitensi. L'attuale offerta di Novembre prevede fino a 4 voli diretti giornalieri tra Fiumicino e gli Stati Uniti operati rispettivamente da Delta Air Lines per New York JFK e Atlanta, United per Newark, e da ITA Airways per New York JFK. Offerta prevista in aumento con l'aggiunta di ulteriori frequenze settimanali nel mese di Dicembre. In previsione della prossima stagione estiva 2022 sono, infatti, già in vendita ulteriori tratte operate dei vettori attualmente presenti a cui si aggiungerà il ripristino dei voli di American Airlines.

Storicamente, gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di Lungo Raggio da e per Roma Fiumicino e il quinto mercato internazionale in assoluto, dietro a Spagna, Francia, Gran Bretagna e Germania. Nel 2019, prima della pandemia, quasi 2,8 milioni di passeggeri hanno volato da/per Roma Fiumicino con collegamenti diretti con 13 aeroporti negli USA, con una crescita del +7,5% rispetto al 2018.


"Gli Stati Uniti, – fanno sapere da Adr – rappresentano uno dei principali mercati intercontinentali e la data di oggi, 8 novembre, è da considerarsi fondamentale per il trasporto aereo visto che gli Usa hanno rappresentato, già nell’estate 2021, uno dei primari flussi intercontinentali in ripresa dopo il Covid grazie alla possibilità per i turisti americani di poter accedere in Italia senza isolamento fiduciario con i protocolli covid tested flight e successivamente grazie ai parziali allentamenti delle restrizioni in ingresso in Italia entrati in vigore da metà giugno 2021. Quest'anno, infatti, quasi mezzo milione di passeggeri ha ripreso a volare da/per gli USA sui voli diretti da Fiumicino".

"La riapertura dei confini degli Stati Uniti per i turisti e i viaggiatori vaccinati provenienti dall'Unione Europea – ha dichiarato Ivan Bassato, direttore Operazioni Aviation di Aeroporti di Roma – è un segnale molto positivo e di speranza per il futuro. La pandemia ha colpito duramente tutti i settori ma in particolar modo il trasporto aereo che stenta a tornare alla normalità. Dopo un anno e mezzo in cui i viaggi aerei si sono bloccati a livelli che non hanno precedenti nella storia, la decisione dell'amministrazione americana rappresenta un vero impulso per il settore dell'aviazione e un primo passo verso la riapertura delle nostre economie".

"Finalmente oggi riprendiamo i nostri voli per gli Stati Uniti per i passeggeri italiani completamente vaccinati e provvisti di tampone negativo effettuato almeno tre giorni prima. Siamo felicissimi – ha commentato Claudio Fiori, Delta account manager Italy – e ringraziamo il governo americano che ci ha dato la possibilità di riprendere i voli. Da quando è stata annunciata la riapertura le prenotazioni Delta hanno registrato un aumento del 450%. La riapertura coinvolge 33 Paesi tra i quali 10 sono serviti direttamente dalla Delta Airlines con voli no-stop. La domanda verso gli Usa attualmente è in continua crescita in particolare su New York ma tra le principali città richieste in questo mercato figurano anche Atlanta, Boston e Orlando".

LE REGOLE PER VIAGGIARE NEGLI USA –
È ammesso l'ingresso negli Stati Uniti ai viaggiatori che hanno completato la vaccinazione. Per "fully vaccinated" si intendono sia i vaccinati con i vaccini approvati da FDA (Moderna, Pfizer e Johnson and Johnson) sia quelli vaccinati con vaccini inseriti nella Emergency Use Listing (EUL) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità tra i quali è incluso AstraZeneca. Sono ritenuti "fully vaccinated" anche coloro che hanno ricevuto una vaccinazione mista (cosiddetta "eterologa") a condizione che sia stata effettuata con vaccini riconosciuti da FDA o inclusi nella EUL. È considerato "fully vaccinated" chi ha ricevuto almeno 14 giorni prima dell'arrivo negli Usa la seconda dose di vaccinazione o la dose singola nel caso di vaccini che prevedono una sola inoculazione (Johnson and Johnson). Per coloro che hanno recentemente contratto il Covid-19 e che in Italia sono titolari di "green pass" rilasciato con la somministrazione di un'unica dose di vaccino, la possibilità di viaggiare verso gli Stati Uniti è subordinata alla presentazione di un risultato positivo al test virale Covid-19 effettuato non più di 90 giorni prima della partenza del volo unitamente ad una lettera di un operatore sanitario autorizzato o di un funzionario di sanità pubblica attestante che l'interessato/a è idoneo a viaggiare. Il Certificato di vaccinazione (ammesso anche in formato digitale) deve essere presentato alla compagnia aerea al momento dell'imbarco. La compagnia aerea dovrà verificare sia la corrispondenza tra i dati del viaggiatore e quelli riportati nel certificato di vaccinazione, sia che il certificato sia stato emesso da un ente o da un organismo ufficialmente titolato all'emissione. Per i viaggiatori vaccinati resta l'obbligo di esibire all'imbarco l'esito negativo di un Covid-test (test molecolare o antigenico) effettuato entro 3 giorni prima della partenza per gli Stati Uniti. Viene inoltre raccomandato di effettuare un ulteriore test (molecolare o antigenico) tra il terzo e il quinto giorno dall'arrivo nel Paese. Per i viaggiatori che hanno contratto il virus, nel caso in cui possano dimostrare di aver contratto il Covid-19 nei 90 giorni precedenti l'ingresso nel Paese, mediante esibizione dell'esito positivo di un tampone Covid-19, sono esentati dal test da effettuare successivamente all'arrivo. I minori di 18 anni sono esclusi dall'obbligo di vaccinazione ma i minori di età compresa tra 2 e 17 anni devono comunque effettuare un Covid test prima della partenza per gli Stati Uniti. Se il minore non vaccinato viaggia con un adulto completamente vaccinato dovrà sottoporsi al test tre giorni prima della partenza. Se il minore non vaccinato viaggia da solo o con adulti non vaccinati il test dovrà essere effettuato un giorno prima della partenza. Le eccezioni all'obbligo di vaccinazione per chi arriva dall'estero includono: i minori di anni 18; i viaggiatori che stanno partecipando a trial clinici Covid 19; i viaggiatori per ragioni o controindicazioni mediche non possono essere sottoposti a vaccinazione; coloro che hanno necessità di viaggiare per motivi di emergenza o umanitari (comprovati da una lettera del governo degli Stati Uniti in cui si afferma l'urgente necessità di viaggiare); coloro che viaggiano con visti non turistici da Paesi con tassi di vaccinazione inferiori al 10%. I viaggiatori stranieri che rientrano nelle suddette eccezioni saranno comunque tenuti a presentare un Covid test con esito negativo effettuato un giorno prima della partenza e ad effettuare un secondo test tra il terzo e quinto giorno dall'ingresso nel Paese. Agli stessi vieni altresì "raccomandata" una settimana di autoisolamento. Nel caso in cui non si sottopongano al tampone tra il terzo e il quinto giorno dall'arrivo negli USA è raccomandato un isolamento di 10 giorni. I beneficiari delle suddette eccezioni che intendano rimanere nel Paese per più di 60 giorni saranno tenuti ad effettuare la vaccinazione negli Stati Uniti. Sono fatti salvi i casi di coloro che per controindicazioni mediche non possono essere sottoposti a vaccinazione.
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