(Teleborsa) - La società di trasporti con sede a Pechino
Didi, spesso chiamata la
Uber cinese, potrebbe
lasciare il New York Stock Exchange, nonostante sia sbarcata sulla Borsa americana nel giugno 2021. La Cyberspace Administration of China, ovvero l'autorità di vigilanza sulla tecnologia, avrebbe chiesto al management di pensare al delisting a causa delle
preoccupazioni sulla diffusioni di dati sensibili, secondo quanto scrive Bloomberg,
Le proposte in esame, hanno riferito fonti anonime, includono una
privatizzazione o una
quotazione in Borsa a Hong Kong seguita da un delisting dagli Stati Uniti. Se venisse scelta la strada della privatizzazione, verrebbe offerto agli azionisti almeno il prezzo dell'IPO di 14 dollari, in quanto un'offerta più bassa a così poco tempo dall'offerta pubblica iniziale potrebbe provocare azioni legali o resistenza da parte degli azionisti.
Il titolo Didi è stato
sotto pressione dopo il
giro di vite delle autorità di Pechino sulle aziende tecnologiche, con la Cyberspace Administration of China che aveva ordinato la rimozione della sua applicazione dagli app store del Paese. Inoltre, negli scorsi mesi la Cina
ha continuato a inasprire il proprio
controllo sulle società quotate all'estero.