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Inflazione e crescita, Bankitalia: "Peggiorano le aspettative delle imprese"

I risultati dell'indagine condotta nel IV trimestre 2021

Economia
Inflazione e crescita, Bankitalia: "Peggiorano le aspettative delle imprese"
(Teleborsa) - Si e` attenuato l'ottimismo delle imprese sulla situazione economica generale. I giudizi sulla situazione economica generale nel quarto trimestre del 2021 e le attese sulle proprie condizioni operative nei primi tre mesi del nuovo anno sono meno favorevoli rispetto al periodo precedente. È quanto emerge dall'"Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita" condotta tra il 23 novembre e il 15 dicembre 2021 presso le imprese italiane dell'industria e dei servizi con almeno 50 addetti, pubblicata oggi dalla Banca d'Italia.




DINAMICA DELLA DOMANDA –
La dinamica della domanda, che ha continuato a trainare l'attivita` nello scorcio del 2021, resterebbe robusta anche nel primo trimestre del 2022, ma i ritardi nelle catene di fornitura e la recrudescenza della pandemia – rileva Bankitalia – comporterebbero rischi al ribasso sull'attivita` per piu` della meta` delle imprese. Il saldo fra previsioni di aumento e di diminuzione delle vendite nel quarto trimestre del 2021 e` rimasto su livelli storicamente elevati, sebbene in calo rispetto all'edizione precedente del sondaggio. La quota di aziende dell'industria in senso stretto e dei servizi che si attende una crescita della domanda totale di propri prodotti nei primi tre mesi del 2022 supera di oltre 35 punti quella delle imprese che ne prevedono un calo; tale differenza sale al 44,2 nel settore edile. Circa la meta` delle imprese dell'industria in senso stretto e dei servizi prefigura un aumento delle vendite all'estero.

ELEMENTI DI RISCHIO – Permangono, tuttavia, rilevanti elementi di rischio. Tra le possibili cause di un rallentamento dell'attivita` nel prossimo trimestre – spiega l'indagine – si annoverano soprattutto l'incertezza imputabile a fattori economici e politici e l'aumento del prezzo del petrolio. I problemi di approvvigionamento di materie prime e di input intermedi sono diffusi e contribuiscono a frenare le prospettive di crescita nel primo trimestre del 2022. Queste difficolta` hanno riguardato poco piu` della meta` delle imprese, con quote piu` alte nell'industria in senso stretto (70,7%), nel Nord Est (61,9%) e tra le imprese maggiormente orientate all'export (64,6%). Fra queste imprese, il 60% di quelle dell'industria in senso stretto e dei servizi e oltre il 40% di quelle edili si attendono effetti negativi sull'attivita` nei primi tre mesi del 2022; il 70% delle aziende indica che i problemi riscontrati nelle catene di fornitura comporterebbero un rialzo dei prezzi di vendita. Significative spinte inflative sui listini verrebbero anche dal recente rincaro dei costi energetici, che ha interessato oltre i due terzi delle imprese. Vi e` ancora incertezza sull'orizzonte temporale entro cui le difficolta` di approvvigionamento di input produttivi si risolveranno e i rincari dell'energia si attenueranno. Meta` delle imprese interessate da problemi nelle forniture ritiene che essi si esauriranno entro il primo semestre del 2022. I prezzi dell'energia continueranno ad aumentare oltre il 2022 per un decimo delle imprese intervistate. Sulle prospettive di crescita – sottolinea il report – continua, inoltre, a pesare anche la recrudescenza della pandemia. La risalita dei contagi rappresenta un fattore di rischio sulla crescita nei primi tre mesi del 2022 per oltre il 50% delle imprese coinvolte nell'indagine, in tutti i comparti sondati.

CONDIZIONI PER INVESTIRE – Le condizioni per investire sono meno favorevoli. I giudizi sulle condizioni per investire sono, infatti, risultati piu` moderati: il saldo fra valutazioni di miglioramento e peggioramento e` rimasto positivo ma si e` ridotto a meno di un terzo rispetto ai livelli storicamente alti registrati nella rilevazione condotta fra agosto e settembre. Le condizioni di accesso al credito rimangono stabili per circa il 90% delle imprese e anche la posizione complessiva di liquidita` resta sufficiente o piu` che sufficiente per una quota analoga di aziende.

CRESCITA INVESTIMENTI – Nel 2022 proseguirebbe l'espansione degli investimenti, sebbene – evidenzia Bankitalia – in attenuazione rispetto all'anno precedente. Il saldo fra previsioni di aumento e diminuzione e` rimasto ampiamente positivo in tutti i settori, pur segnalando un rallentamento dell'accumulazione (27,2 punti percentuali nel totale economia, contro 32,2 riferito al 2021). Nel primo semestre del 2022 la spesa per investimenti aumenterebbe rispetto al periodo precedente per oltre il 40% delle imprese, a fronte di una percentuale modesta che se ne aspetta una riduzione (13,5 per cento).

DINAMICA DELL'OCCUPAZIONE – L'occupazione continuerebbe a crescere nel primo trimestre del 2022. Un quarto delle imprese – secondo l'indagine di Bankitalia – prevede di espandere l'occupazione nel primo trimestre del 2022, a fronte di un 10% che se ne attende una riduzione. Queste percentuali sono omogenee tra settori.

ASPETTATIVE DI INFLAZIONE – Le imprese hanno rivisto significativamente al rialzo i listini nell'ultimo trimestre del 2021 e le loro aspettative sull'inflazione al consumo sono salite ben oltre la soglia del 2% su tutti gli orizzonti di previsione (le attese a 12 mesi hanno raggiunto il 3,2%). Il recente rincaro dei costi energetici e le difficolta` nelle catene di fornitura – conclude l'indagine – porterebbero a un aumento dei propri prezzi di vendita nei prossimi 12 mesi.







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