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Inflazione, i dati Istat di aprile spaventano imprese e consumatori

Economia
Inflazione, i dati Istat di aprile spaventano imprese e consumatori
(Teleborsa) - In controtendenza all’andamento generale dell’inflazione salgono ancora i prezzi alimentari che fanno registrare al consumo un aumento medio del 6,3 % (rispetto al +5,8% di marzo) a causa del conflitto in Ucraina con un effetto dirompente sull’attività delle imprese e sulle tavole dei consumatori. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat sull’inflazione ad aprile.

"Tra i prodotti di stagione – sottolinea la Coldiretti - aumentano i prezzi al consumo del 7,8% per la frutta e del 12% quelli della verdura ma nei campi e nelle stalle è crisi profonda per effetto degli aumenti record dei costi alla produzione". "Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “ occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.

”In questi mesi le aziende della distribuzione hanno assorbito una parte dei rincari per tutelare le famiglie e i consumi, sostenendo filiere primarie del made in Italy. Questo impegno ha fatto sì che, ad oggi, il dato inflattivo del carrello della spesa registrato nei nostri punti vendita sia più basso di circa 2 punti percentuali rispetto al dato rilevato dall’Istat - ha spiegato Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione. “Questo sforzo importante da parte delle aziende risponde alla crescente preoccupazione che l’incertezza generata dall’aumento generalizzato dei prezzi, aggravato dalla guerra in Ucraina, rischi di avere seri effetti recessivi sui consumi. Dalla rilevazione che abbiamo chiesto a Ipsos, infatti, il 75% degli italiani si dice preoccupato per la tenuta del proprio bilancio familiare e 9 su 10 metteranno in atto azioni di contenimento delle spese, incluso il taglio dei consumi nel 39% dei casi”.

“I prezzi al dettaglio registrano la cresciuta più sostenuta dal 1991, e la corsa al rialzo dei listini è la più forte degli ultimi 30 anni – ha dichiarato il presidente Codacons, Carlo Rienzi – Una inflazione al 6,2% si traduce in una stangata pari a +2.474 euro annui per un nucleo con due figli, e +1.905 euro per la famiglia “tipo”, e il rallentamento registrato ad aprile è solo una illusione ottica: il ribasso rispetto al dato di marzo è dovuto infatti unicamente alla riduzione delle bollette di luce e gas disposta da Arera, ma tutti gli altri beni e servizi, dagli alimentari ai trasporti, continuano a registrare fortissimi incrementi su base annua”. “Un’inflazione così elevata è insostenibile per le famiglie italiane, e avrà inevitabili ripercussioni sul potere d’acquisto e sui consumi dei cittadini – ha aggiunto Rienzi – Per tale motivo il Governo deve prorogare il taglio delle accise sui carburanti, per evitare che il rialzo dei listini alla pompa abbia nuovi effetti negativi sui prezzi al dettaglio”.

"Lo tsunami che si è abbattuto sulle famiglie prosegue la sua azione devastante, anche se l'intervento del Governo contro il caro carburanti e il caro bollette, che dal 1° aprile sono scese, secondo i dati di Arera relativi alla famiglia tipo, del 10,2% per la luce e del 10% per il gas, non è stato del tutto vano, per quanto insufficiente, e ha lievemente attenuato la catastrofe. Purtroppo, però, come avevamo ampiamente previsto, i rincari dei beni energetici, senza i quali l'inflazione sarebbe al 2,9% e non al 6,2% si sono trasferiti sui beni alimentari e sul carrello della spesa, incidendo gravemente e pesantemente sugli acquisti quotidiani obbligati", ha sottolineato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

“Siamo in presenza di una emergenza che conferma tutte le denunce sui rincari dei listini lanciate da Assoutenti nelle ultime settimane – ha dichiarato il presidente Furio Truzzi – Temiamo che sui prezzi, oltre all’effetto Ucraina, si stiano registrando in Italia fenomeni speculativi che danneggiano in modo pesante le famiglie. Il Governo non può restare a guardare e, di fronte a questa situazione di crisi, deve adottare misure straordinarie, a partire da prezzi amministrati per i generi di prima necessità come gli alimentari di cui le famiglie non possono fare a meno”.




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