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Lavoro, Associazioni: "Dati positivi ma resta debole l’occupazione indipendente"

Confesercenti: "Necessario accelerare sui sostegni". Confcommercio: "Rischio forte rallentamento dell’attività economica e dei consumi nei prossimi mesi"

Economia
Lavoro, Associazioni: "Dati positivi ma resta debole l’occupazione indipendente"
(Teleborsa) - Segnali positivi dal fronte del lavoro, ma non per tutti. Le rilevazioni Istat per il mese di giugno indicano una crescita sostenuta dell'occupazione, completamente trainata dall'aumento dei lavoratori dipendenti. Il tasso di occupazione – come sottolinea l'Istat – sale al 60,1%, il livello più alto dal 1977. Una dinamica positiva che non coinvolge, tuttavia, i lavoratori indipendenti, che invece perdono 27mila unità in un solo mese.

"Lo scenario del lavoro – evidenzia Confesercenti commentando i dati Istat – appare complessivamente positivo ma non senza incertezze. Anche perché le tensioni internazionali e la corsa dei beni energetici (e di conseguenza dei prezzi) stanno avendo un impatto negativo sulle attività economiche di tutti i settori, rallentando una ripresa che avrebbe dovuto e potuto essere ben più sostenuta. E anche se, nel suo insieme, il sistema delle imprese italiane sta mostrando la propria resilienza, prima alla pandemia, e ora alla difficile fase economica, dall'altro preoccupa l'impoverimento del nostro tessuto economico causato dal costante calo dei lavoratori autonomi e delle micro e piccole imprese, che sembrano scontare più di tutti le incertezze di questi mesi. In questo quadro, riteniamo imprescindibile prolungare le misure fiscali volte a contenere la trasmissione dei prezzi internazionali sui prezzi nazionali. Bisogna fare il possibile per fermare l'inflazione, concretizzando rapidamente i sostegni alle famiglie e alle imprese già annunciati".

"La crescita degli occupati a giugno conferma la vivacità del PIL del secondo trimestre dell'anno. Resta, comunque, – commenta l'Ufficio Studi Confcommercio – debole l'occupazione indipendente (-27mila unità su maggio) e, più in generale, permangono le fragilità prospettiche dello scenario internazionale che si rifletteranno in un forte rallentamento dell'attività economica e dei consumi nella seconda parte dell'anno. Tuttavia, è necessario rimarcare come le performance del sistema Italia si confermino ben al di sopra delle aspettative, almeno così è stato fino a ieri".

"Dati ottimi e indubbiamente positivi – afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori –. Evidentemente il caro bollette non ha mandato in tilt le imprese italiane e questo per due ragioni. Da un lato le misure del Governo Draghi sono servite a calmierare gli effetti dei prezzi impazziti di luce e gas. Dall'altro, purtroppo, le imprese hanno traslato sui consumatori finali gli effetti di quegli aumenti, risolvendo in tal modo ogni possibile problema. Da qui l'inflazione alle stelle. Ecco perché – questo l'appello dell'Unc – nel prossimo Dl aiuti bis la priorità del Governo deve essere quella di salvaguardare la capacità di spesa delle famiglie, che non potendo traslare su altri i rincari, sono le uniche a pagare per il momento lo scotto di questa emergenza. Quando, però, le famiglie saranno costrette a ridurre i consumi, anche le imprese andranno in crisi, dato che – conclude Dona – se le famiglie non acquistano, le imprese non vendono".




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