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Partite IVA, MEF: nel 2° trimestre 125mila aperture (-15%)

Economia
Partite IVA, MEF: nel 2° trimestre 125mila aperture (-15%)
(Teleborsa) - Frenano le aperture di partite IVA. Secondo l'ultimo rapporto del MEF sono state aperte, nel 2° trimestre, 125.392 partite IVA in calo del 15,1% rispetto allo stesso periodo del 2021. La flessione - sottolinea il Ministero - è da considerarsi normale per il boom registrato nel secondo trimestre 2021 a seguito dell’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19.

Nel periodo in esame 58.031 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 46,3% del totale delle nuove aperture, con una flessione del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il 69,6% delle nuove aperture è stato richiesto da persone fisiche, il 22,5% da società di capitali, il 3,1% da società di persone. La quota dei "non residenti", perlopiù società di commercio on-line, e le altre forme giuridiche rappresentano complessivamente quasi il 5% del totale delle nuove aperture. Le persone fisiche sono perlopiù uomini, pari al 61,1% del totale. Il 47,8% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 31,4% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni.
Guardando alla ripartizione territoriale, il 45% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,8% al Centro e il 31,7% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso evidenzia che le flessioni maggiori si sono registrate in Veneto (-37,7%), Friuli V.G. (-29,4%) e Molise (-27,7%); solamente il Lazio mostra un aumento (+1,6%).

Quanto ai settori, il commercio registra come tradizione il maggior numero di avviamenti pari al 18,5% del totale, seguito dalle attività professionali con il 18,2% e dall’edilizia con l'11%. Rispetto al secondo trimestre del 2021, tra i settori principali i maggiori decrementi si notano nel commercio (-36,8%), nell’agricoltura (-35,1%) e nella sanità (-14,4%). In controtendenza si registrano gli aumenti nei trasporti (+16,9%), nelle attività artistiche e sportive (+8,5%) e nei servizi residuali (+1,9%).


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