(Teleborsa) -
La stagione invernale del gas si apre con
prezzi a livelli record ed una estrema
volatilità del mercato, a causa delle incertezze relative agli approvvigionamenti, dopo che la
Russia ha ridotto drasticamente le consegne all'Europa e minacciato uno stop totale delle consegne via Nord Stream. Il risultato è stata una notevole
tensione nel mercato del gas che si è scaricata anche sulle
fonti di approvvigionamento alternative, in particolare il
GNL, dove la maggior domanda ha modificato anche la tipologia di contrattazione che si orienta adesso sul lungo periodo.
E' quanto emerge dall'ultimo rapporto trimestrale dell'
Agenzia Internazionale dell'Energia, che include un focus sulla sicurezza degli approvvigionamenti all'Europa e sulla resilienza del mercato del gas.
La
sicurezza dell'approvvigionamento è diventata una
priorità assoluta in Europa e in altre regioni importatrici - sottolinea l'AIE - poiché non si può escludere un'interruzione totale dei flussi russi e questa ipotesi sta creando ulteriori tensioni anche sulla domanda di GNL.
La domanda di GNL in Europa è cresciuta del 65% nei primi otto mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ed ha
sostituito la tradizionale domanda degli acquirenti nella
regione Asia-Pacifico, dove la
domanda è diminuita del 7% nello stesso periodo, a causa dei prezzi elevati, del clima mite e dei continui lockdown in Cina.
L'Unione Europea, direttamente esposta alla minaccia di ulteriori tagli all'offerta, ha dunque adottato
una serie di contromisure per migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento e la resilienza del mercato in vista del prossimo inverno,
alzando l'obiettivo degli stoccaggi dall'80% al 90% e dettando un
piano di riduzione della domanda di gas del 15%.
Secondo l'Agenzia, le
misure di risparmio di gas saranno
fondamentali per l'Europa
per mantenere gli stoccaggi a livelli adeguati e fronteggiare così sia uno stop totale della fornitura russa sia l'eventualità di un inverno più lungo del normale. L'analisi sulla resilienza elaborata dall'AIE evidenzia infatti che le
scorte si troverebbero al 20% a febbraio in caso di approvvigionamento alto di GNL ed
al 5% in caso di fornitura bassa di GNL, ciò implicherebbe il rischio di restare a secco in caso di prolungamento della stagione invernale.
Di qui la
necessità si risparmio dei consumi, per ridurre al minimo i prelievi e mantenere gli stoccaggi su adeguati livelli sono alla fine dell'inverno. Nei due scenari ipotizzati, l'AIE prevede che sarebbe necessaria una
riduzione della domanda del 9% per mantenere gli
stoccaggi al di sopra del 25% in caso di minore flusso di GNL ed una
riduzione della domanda del 13% per
mantenerli al di sopra del 33%.