(Teleborsa) - “Potremo osservare nei prossimi mesi una graduale decelerazione del tasso di inflazione.
Già a gennaio si è avuto un forte rallentamento, in conseguenza del rapido calo dei prezzi dei beni energetici". Lo ha detto
Andrea Montanino, Chief Economist CDP, nel corso di War Room, il format web di Enrico Cisnetto.
"L’incertezza, naturalmente, è elevata. Nonostante la decelerazione dei prezzi,
la BCE continuerà ancora ad alzare i tassi d'interesse, per portarli intorno al 3,5%. È un livello, comunque, più basso rispetto a quanto osservato all’inizio degli anni Duemila o durante la crisi finanziaria internazionale. Un tasso intorno a
l 3%-4% è fisiologico nel contesto attuale, l’anomalia erano i tassi negativi degli anni scorsi". “È improbabile che la BCE vada in un’altra direzione fino a quando la FED continuerà sulla strada di una politica monetaria restrittiva, anche per scongiurare una perdita di competitività dell’Europa – ha continuato Montanino – Negli USA i segnali di rallentamento della dinamica dei prezzi sono molto forti e in atto già da luglio scorso; dobbiamo sperare che la frenata dell’inflazione negli USA prosegua e che non si inneschi una spirale prezzi-salari, un effetto che per il momento in Europa (e in Italia) appare improbabile.
Un cambio di passo della FED si rifletterà anche nelle decisioni della BCE”.