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Lavoro, modello cooperativo resiliente e vincente

Tanti i temi al centro del secondo Congresso nazionale di CulTurMedia

Economia
Lavoro, modello cooperativo resiliente e vincente
(Teleborsa) - Per le sue caratteristiche di resilienza, di diffusione e radicamento territoriale, di governance partecipata, di capacità di fare rete, il modello cooperativo è particolarmente adatto alla valorizzazione della cultura come importante opportunità di crescita economica e sociale del Paese e si propone di rafforzare il proprio ruolo puntando sui progetti attivati nell’ambito del Piano Attrattività dei Borghi del PNRR, sui partenariatispeciali pubblico- privati per la valorizzazione del patrimonio culturale, sull’integrazione di filiere trasversali, sul welfare culturale, sulla tutela del lavoro culturale e creativo e l’innovazione delle competenze.

Sono questi i temi al centro del secondo Congresso nazionale di CulTurMedia, ospitato da La Sapienza Università di Roma, presso l’Edificio Marco Polo.


“Il modello cooperativo -sottolinea Giovanna Barni, presidente di CulTurMedia Legacoop- radicato nei territori e nelle persone che li abitano, è quello che può interpretare al meglio l’idea di una relazione più avanzata tra pubblico e privato e cittadini per la cura e l’attivazione delle risorse culturali con la partecipazione delle comunità locali, in linea con le Raccomandazioni del Consiglio Europeo sulla governance partecipativa del patrimonio culturale. I nostri presidi diffusi, che interessano anche le regioni del sud così come le aree interne del nostro Paese, attraverso l’attivazione di pratiche di innovazione sociale, migliorano l’accessibilità e trasformano i luoghi della cultura (biblioteche, musei, teatri, borghi e edifici abbandonati) in spazi di ri-connessione per le comunità, di stimolo di creatività e innovazione, generando processi di cambiamento verso politiche più eque, sostenibili e inclusive”.

Altro tema centrale che distingue cooperazione da molto del terzo settore è quello del lavoro.In un recente documento del programma Leed (Local Employment and Economic Development), l’OCSE ha evidenziato come le cooperative giocano un ruolo anticiclico nella creazione di lavoro e che nelle crisi possono contribuire a rafforzare il legame tra economia, inclusività e sostenibilità. In Europa, il settore cultura e creatività dà lavoro a 7,5 milioni di persone; in Italia i lavoratori del settore sono circa 800mila, il 50% autonomi. Le due più grandi cooperative culturali in Europa (una delle quali è in Italia, Doc, aderente a CulTurMedia) hanno oltre 54 mila soci tra artisti, tecnici efreelance creativi.E durante la pandemia, la cooperazione del settore cultura -un modello labour intensive, con prevalenza di figure femminili e con alto livello di istruzione-ha visto un calo rilevante del fatturato (in media oltre il 25%), ma non altrettanto per l’occupazione (che nel periodo è diminuita meno del 5%), svolgendo un ruolo determinante, insieme ad altre associazioni, in difesa dei lavoratori della cultura e della creatività, attivandosi per definire tutte le tutele adeguate alle caratteristiche di discontinuità connaturate allo stesso lavoro creativo.

“Le cooperative -afferma Barni- anche in questo settore mirano a trasformare il lavoro informale in lavoro formale, a superare il precariato e il lavoro sommerso, a favorire l’accesso alle tutele, come durante la crisi pandemica tra ammortizzatori sociali e reddito di discontinuità”. Da qui l’impegno convinto, assunto in sinergia con le altre associazioni di settore,a favore delle riforme, come la Legge Delega dello Spettacolo, che da una parte aprono ad una maggiore pluralità di produzioni culturali dall’altro migliorano anche l’accesso complessivo alle prestazioni sociali per lavoratrici e lavoratori del settore.“Grazie anche alle mobilitazioni cui abbiamo partecipato, insieme anche alla Fondazione Centro Studi Doc Servizi che fa capo alla nostra associazione, finalmente il reddito di discontinuità è stato prima introdotto e poi finanziato nella legge di bilancio, approvata il 21 dicembre, con 100 milioni nel 2023”.
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