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Eni, utile netto adjusted in aumento a 13,3 miliardi euro

Descalzi: "Risultati eccellenti. Abbiamo operato per assicurare sicurezza approvvigionamenti all'Italia"

Energia, Finanza
Eni, utile netto adjusted in aumento a 13,3 miliardi euro
(Teleborsa) - Eni chiude l'esercizio 2022 con un utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni di 13,3 miliardi di euro, che è aumentato di 9 miliardi rispetto all'esercizio 2021, mentre l'utile netto di competenza degli azionisti Eni è stato pari a 13,8 miliardi, evidenziando
un notevole incremento rispetto all'esercizio 2021.

L'utile operativo adjusted (EBIT adjusted) di gruppo si è portato a 20,4 miliardi, raddoppiando rispetto al 2021, e riflette l’eccellente andamento dei settori E&P, GGP e del business R&M. E&P ha conseguito un incremento di EBIT di oltre il 70% a 16,4 miliardi, GGP ha realizzato un EBIT di 2,1 miliardi, provvedendo alla sostituzione di gas russo con gas equity o da paesi partner, R&M ha ottenuto il migliore risultato di sempre con un EBIT di 2,2 miliardi, Plenitude ha raggiunto gli obiettivi operativi e finanziari del 2022 con un EBIT di 340 milioni e un capacità rinnovabile di 2,2 GW, Versalis ha operato in un contesto fortemente competitivo, chiudendo l’anno con una perdita di 250 milioni.

"Nel 2022 ci siamo fortemente impegnati non solo nel progredire nei nostri obiettivi di sostenibilità ambientale, ma anche nel garantire la sicurezza energetica all’Italia e quindi all’Europa, costruendo una diversificazione geografica e delle fonti energetiche"; ha spiegato l'Amministratore delegato Claudio Descalzi, parlando di risultati "eccellenti".

"Durante l’anno - ha ricordato il manager - abbiamo concluso una serie di accordi e di attività per rimpiazzare in modo definitivo il gas russo entro il 2025, potendo contare sulle nostre solide relazioni con i paesi produttori e sul nostro modello di sviluppo accelerato, che ci consentiranno di incrementare i flussi di gas da Algeria, Egitto, Mozambico, Congo e Qatar".

"Plenitude ha raggiunto 2,2 GW di capacità rinnovabile, il doppio dello scorso anno, e sarà affiancata dalla neo costituita Eni Sustainable Mobility nel portare avanti il piano di azzeramento delle emissioni dei clienti", ha sottolineato Descalzi, aggiungendo che "questo veicolo, facendo leva sulla forte presenza nel settore dei biocarburanti, offrirà soluzioni per una mobilità sempre più decarbonizzata ai clienti in
Italia e in Europa".

Nel quarto trimestre, l'EBIT adjusted di gruppo è stato pari a 3,6 miliardi, con una flessione di 0,2 miliardi rispetto al corrispondente trimestre 2021 per effetto della riclassifica di Azule Energy (attività Eni E&P in Angola) nelle partecipazioni, della minore produzione di idrocarburi e dei proventi one-off 2021 di GGP, in parte compensati dal robusto andamento dell’attività R&M. L'utile netto adjusted di competenza degli azionisti è stato pari a 2,5 miliardi, registrando un aumento di quasi il 50% rispetto al corrispondente periodo 2021.

Il flusso di cassa operativo adjusted prima del capitale circolante al costo di rimpiazzo è stato di 4,1 miliardi. Su base annua ha raggiunto i 20,4 miliardi, al netto di 8,5 miliardi di imposte pagate, con un incremento del 60% rispetto al 2021: dopo aver finanziato gli investimenti organici di 8,2 miliardi, cresciuti del 42%, e la copertura del fabbisogno di capitale circolante, il Gruppo ha conseguito un free cash flow organico di 12,8 miliardi, che sono stati impiegati per finanziare la manovra di portafoglio, ridurre l'indebitamento finanziario netto di 2 miliardi e remunerare gli azionisti con 5,4 miliardi mediante il pagamento dei dividendi e il riacquisto di azioni proprie (buy-back).

"I risultati 2022 sono stati sostenuti dalla disciplina finanziaria e dal controllo dei costi, dall’efficacia operativa e dall’attenta gestione dei rischi derivanti dalla volatilità dei prezzi e dalla carenza di offerta", ha affermato l'Ad di Eni, aggiungendo "le nostre priorità strategiche restano confermate: continueremo a investire per assicurare la stabilità e regolarità delle forniture per soddisfare il fabbisogno energetico e per decarbonizzare le nostre attività e l’offerta ai clienti, mantenendo la disciplina finanziaria indispensabile per garantire ritorni attrattivi agli azionisti".

L'indebitamento finanziario netto ex-IFRS 16 al 31 dicembre 2022 è pari a 7 miliardi, in diminuzione di 2 miliardi rispetto al 31 dicembre 2021. Il leverage di gruppo a 0,13, rispetto allo 0,20 al 31 dicembre 2021.
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