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Proiezioni UE, Gentiloni: in Italia la crescita maggiore tra le principali economie europee

Economia
Proiezioni UE, Gentiloni: in Italia la crescita maggiore tra le principali economie europee
(Teleborsa) - "Nell'anno in corso proiettiamo per l'Italia la crescita più alta tra le maggiori economie europee, credo che non avvenisse da molto tempo". È quando ha dichiarato il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni presentando le previsioni di primavera dell'esecutivo europeo sulle prospettive di crescita del Paese. "L'Italia ha avuto una crescita negli ultimi tre anni pari al 12%, molto significativa, che certamente era successiva a una crisi del -9% durante la pandemia" ma "la crescita è stata molto significativa", ha aggiunto.



Nello specifico, la Commissione europea ha rivisto al rialzo la crescita attesa in Italia: sarà dell'1,2% nel 2023 (rispetto allo 0,8% indicato nelle previsioni di febbraio). E all'1,1% nel 2024 (dall'1% delle stime precedenti). Inoltre la Commissione europea si attende che in Italia il deficit pubblico scenda al 4,5% nel 2023 e al 3,7% nel 2024. L'indebitamento pubblico è atteso al 140,4% nel 2023 e al 140,3% nel 2024.

"Buone notizie da Bruxelles. Le previsioni della Commissione Europea danno in Italia +1,2 Pil per l'anno 2023, +1,1 per il 2024, disoccupazione in calo al 7,8% nel 2023, 7,7% nel 2024. Debito stabile. L'impegno del governo continua nel sostenere imprese e lavoratori favorendo il rilancio dell'Italia", ha commentato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani su Twitter.

"L'assorbimento del PNRR è destinato ad accelerare quest'anno e il prossimo", ha proseguito Gentiloni in conferenza stampa. "L'assorbimento delle sovvenzioni del PNRR dovrebbe aumentare dallo 0,3% del PIL nel 2022 a circa lo 0,4% del PIL sia nel 2023 che nel 2024", ha sottolineato. "Nel periodo 2021-24, la spesa finanziata dalle sovvenzioni del Pnrr dovrebbe essere superiore al 3,5% del PIL in Spagna e Grecia, superiore al 3% in Croazia e Portogallo, intorno al 2,5% in Slovacchia e Italia, intorno al 2% in Lettonia, Bulgaria e Romania, vicina o superiore all'1,5% in Lituania, Polonia, Ungheria, Cipro e Cechia, e superiore all'1% in Slovenia, Malta, Estonia e Francia", ha poi spiegato poi il Commissario UE segnalando che tali "proiezioni si basano sul calendario previsto per le tappe e gli obiettivi stabiliti nelle decisioni di esecuzione del Consiglio" e "non devono essere considerate come un pregiudizio alla nostra valutazione del raggiungimento di tali obiettivi".
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