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Migranti, Macron: "Non si può lasciare l'Italia sola"

Al summit del Consiglio d'Europa a Reykjavik il presidente francese ha annunciato un confronto con la premier Meloni

Economia
Migranti, Macron: "Non si può lasciare l'Italia sola"
(Teleborsa) - "Si è qui la vedrò, avremo l'occasione di continuare a confrontarci. Spero di poter cooperare con il governo italiano, non si può lasciare l'Italia sola davanti a questa pressione" dei flussi migratori. È quanto ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al suo arrivo al summit del Consiglio d'Europa a Reykjavik, rispondendo alle domande del Tg3 su un suo possibile incontro con la premier Giorgia Meloni dopo le tensioni sulla questione migranti. "Dobbiamo poter accogliere chi viene da Paesi in guerra e contro i trafficanti – ha aggiunto Macron –, serve la solidarietà europea e l'efficacia delle nostre frontiere comuni". "Lavoreremo insieme. Penso che ci sarà l'occasione di incontrarci e di scambiare i nostri punti di vista. Bisogna lavorare con tutti gli Stati membri dell'Ue, è la mia filosofia" ha, poi, detto Macron rispondendo ai giornalisti di Bfm Tv.




"Avrò modo di vedere tutti, da qui vado diretta in Giappone per il G7, quindi sono lunghe giornate nelle quali tutti quanti parleremo con tutti. Ma ripeto, su questo ho già risposto, è una materia che a me non interessa particolarmente – ha confermato Meloni al summit dei capi di stato e di governo del Consiglio d'Europa, a Reykjavik, rispondendo a chi le domandava se avrà un incontro con il presidente francese –. Mi interessano le questioni che in questa fase la comunità internazionale deve avere la forza di affrontare e ribadire senza tentennare. Questo mi interessa. Il resto sono questioni di politica interna e le lasciamo alla politica interna. Il segnale concreto che emerge da questo vertice, l'istituzione del registro dei danni provocati dalla guerra, – ha sottolineato – credo sia un segnale molto importante in una fase come questa. Qua va ribadita l'unità dell'Europa nel suo complesso nel difendere valori che in Ucraina sono stati colpiti, la democrazia, la libertà, l'indipendenza. E ovviamente un'istituzione che come questa nasce per difendere i diritti fondamentali dell'uomo non può non essere presente in un momento come questo. Questa è l'immagine di un'Europa unita e che agisce concretamente, questa è un'istituzione che nasce per difendere i diritti fondamentali dell'uomo e il diritto internazionale. I diritti che abbiamo dato per scontati in Europa sono sotto attacco con la guerra di aggressione russa e questa istituzione deve essere presente. L'idea di questo vertice, che non si celebra dal 2005, è nata a Torino nella riunione conclusiva della nostra presidenza del Consiglio d'Europa, quindi sono contenta che abbiamo avuto un ruolo in questo momento, che diventa plasticamente importante per dire che non accetteremo che la forza del diritto venga soppiantata dal diritto del più forte. Se saltano le regole del diritto internazionale questo accade, ed è un mondo che non conviene a nessuno".


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