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Reddito di Cittadinanza, Tridico critica la riforma voluta dal Governo: è "rigida"

Economia
Reddito di Cittadinanza, Tridico critica la riforma voluta dal Governo: è "rigida"
(Teleborsa) - Il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ha criticato la nuova struttura previdenziale costruita dal governo. Parlando in audizione al Senato sul Decreto Lavoro, Tridico ha spiegato che "la misura costruita con le due gambe di Adi (Assegno di inclusione, ndr) e Sfl (Supporto per la formazione e il lavoro, ndr) è rigida. Se arrivasse una crisi, una pandemia, il numero di beneficiari sarebbe sempre uguale perché è legato all'età sostanzialmente e alla disabilità. In questo senso non si può configurare come un reddito minimo che l'Unione europea suggerisce". La stima dei beneficiari dell'Adi è di "700mila nuclei" e "quindi la metà dei percettori del reddito di cittadinanza nel 2022", ha aggiunto.

Il presidente dell'Inps ha poi sottolineato in merito al Reddito di Cittadinanza che "negli anni l'Istituto ha avviato una serie di controlli ex ante oltre che ex post" e "sulla base di questi controlli ex ante l'Istituto ha respinto, nel 2019, 492 mila domande e 342 mila domande nel 2020, 443mila domande nel 2021 e 524mila domande nel 2022 e, nel 2023, 143mila domande nei primi 4 mesi, per un totale di 1,9 milioni di domande". "Questo è avvenuto durante il periodo nel quale molti hanno detto o pensato che l'Istituto non faceva i controlli", ha aggiunto.

"Il 50% delle persone – ha proseguito Tridico - sono state bloccate ex ante. Ex post, invece, abbiamo revocato in quattro anni 300mila domande e abbiamo posto in decadenza 1 milione di domande. In totale 3,2 milioni di domande non pagate che hanno comportato un esborso non pagato pari a 11 miliardi di euro".

Il presidente Inps ha poi dichiarato che il Reddito di Cittadinanza "ha avuto una spesa media nel quadriennio di 8 miliardi, 565 euro la media degli assegni mensili". Quanto alla platea "ha servito – ha spiegato Tridico – un numero di beneficiari diverso anno per anno: nel 2019 circa 1,2 milioni di famigli, nel 2020 1,6 milioni di famiglie, nel 2021, anno del picco, 1,7 milioni di famiglie per 4 milioni di beneficiari, nel 2022 1,7 milioni di famiglie per 3 milioni di beneficiari".
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