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AcomeA: sottovalutato il 56% delle microcap italiane sull'EGM

La SGR ha messo a punto un nuovo modello di ricerca quantitativo per le microcap italiane

Finanza
AcomeA: sottovalutato il 56% delle microcap italiane sull'EGM
(Teleborsa) - Il 56% delle società del segmento delle microcapitalizzazioni Euronext Growth Milan (EGM) è sottovalutato ai prezzi correnti e l'upside potenziale medio di questi titoli è del 29%. Lo sostiene AcomeA SGR, società caratterizzata da un approccio value contrarian alla gestione attiva di fondi UCITS e liquid alternative, che ha messo a punto un nuovo modello di ricerca quantitativo proprietario per effettuare un'analisi su misura delle microcap italiane.

Dalla ricerca emerge che, fra i 30 titoli con potenziale di crescita maggiore, quelli meno cari ma con più margini di apprezzamento sono: Lindbergh, ALA, MAPS, FOS, Identity, ABP Nocivelli e Take Off. Queste società, in base al modello, hanno un upside implicito maggiore del 75%.

Nel gruppo dei 30 titoli con un potenziale intermedio, sia in termini di crescita attesa che di upside potenziale, spiccano: Omer, Fope, Officina Stellare, SIAV, Marzocchi Pompe e Osai.

Sul fronte dei settori, quelli con il maggiore potenziale di apprezzamento ponderato per la capitalizzazione sono industriali e healthcare, mentre appaiono più penalizzati, in prospettiva, i communication services e i consumer staples.

Il nuovo modello si basa su un paper di ricerca realizzato da Simone Benini, Junior Equity & ESG Analyst di AcomeA SGR, Antonio Amendola, Senior Fund Manager Azionario di AcomeA SGR, e Dennis Marco Montagna, professore dell'Università di Pavia e Responsabile Desks Advice & Portfolio Management, CIO Italy Client Solution di Unicredit WM. Esso considera, tra le variabili fondamentali del valore dei titoli, la crescita futura e inespressa delle società.

AcomeA SGR sostiene che le PMI italiane quotate all'EGM sono "un microcosmo spesso fuori dai radar delle analisi di broker e analisti delle grandi case di investimento internazionali" per una serie di motivi. In primis, l'EGM presenta una capitalizzazione mediamente inferiore del 30-35% rispetto a quella degli omologhi europei e pari ad un terzo rispetto all'AIM UK (31 miliardi di capitalizzazione vs i nostri 10 miliardi).

Inoltre, spesso la crescita futura deve ancora materializzarsi al momento della quotazione, in particolare nei numeri; infine, l'illiquidità e la volatilità di questi titoli li rende più esposti a temi macroeconomici e di mercato, piuttosto che relativi nello specifico all’azienda o al settore di appartenenza.
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