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BCE, Panetta: potremmo introdurre l'euro digitale tra tre o quattro anni

Finanza
BCE, Panetta: potremmo introdurre l'euro digitale tra tre o quattro anni
(Teleborsa) - La Banca centrale europea (BCE) potrebbe introdurre l'euro digitale tra tre o quattro anni. Lo ha detto Fabio Panetta, membro dell'Executive Board della BCE, in un'intervista con Les Echos, delineando la timeline dei prossimi passi.

La Commissione europea presenterà a giugno la sua proposta legislativa, che definirà il quadro normativo per l'euro digitale, mentre a ottobre il Consiglio direttivo della BCE deciderà se avviare una ulteriore fase finalizzata allo sviluppo e alle sperimentazioni delle soluzioni per l'utilizzo della nuova moneta. Questa nuova fase potrebbe durare due o tre anni. Poi, se il Consiglio direttivo e i legislatori europei (Stati membri e Parlamento europeo) decideranno in tal senso, il nuovo strumento potrà essere introdotto.

Panetta ha parlato dell'euro digitale come di "uno strumento di pagamento digitale europeo privo di rischi, che tutti possano utilizzare gratuitamente ovunque nell'area dell'euro: nei negozi, per le spese online o per i pagamenti tra privati". L'economista italiano ha evidenziato che "il mercato europeo dei pagamenti con carte di credito è dominato da due intermediari extra-europei le cui carte non sono anch'esse accettate ovunque. Una situazione simile sarebbe inimmaginabile negli Stati Uniti".

In merito alle preoccupazioni di alcune associazioni dei consumatori per lìuso che la BCE potrebbe fare dei dati raccolti mediante l'euro digitale, ha detto: "La BCE non avrà accesso ai dati personali di coloro che utilizzeranno l'euro digitale. Per quanto riguarda gli intermediari finanziari che distribuiranno l'euro digitale, sarà necessario trovare un equilibrio tra la salvaguardia della privacy e la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo".

Panetta ha spiegato che la BCE "emetterà ma non distribuirà l'euro digitale" e che "i cittadini non avranno un conto presso la BCE o le banche centrali nazionali". Inoltre, "l'euro digitale sarebbe un mezzo di pagamento, non una forma di investimento o di risparmio" e potrebbe essere fissato "un limite massimo per ciascun individuo pari a 3.000 euro", ovvero un importo vicino al salario medio lordo nell'area dell'euro e non porrebbe un problema di stabilità finanziaria.
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