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Industria a più velocità: la transizione digitale ed energetica spinge la manifattura italiana

Economia
Industria a più velocità: la transizione digitale ed energetica spinge la manifattura italiana
(Teleborsa) - I dati sull’industria manifatturiera nel 2023 mostrano un comparto a più velocità, con i settori legati alla transizione digitale ed energetica solidi e capaci più di tutti di reagire ai momenti di difficoltà, come l’automotive, l’elettronica, l’elettrotecnica e la meccanica. Un settore, quello manifatturiero, che si conferma vitale per il Paese, con un fatturato a prezzi correnti che a fine anno supererà i 1.170 miliardi, con quasi 451.500 imprese attive e che prevede nel trimestre nov.’23-gen.’24 ben 400mila assunzioni (+6,4% in confronto a un anno fa). Sebbene il tasso di crescita sia più lento e ci siano alcune difficoltà da superare, ben sette imprenditori su dieci ritengono il proprio portafoglio ordini in linea con gli obiettivi dell’azienda, il fatturato a fine 2023 rimarrà stabile o in crescita per quasi due terzi del campione e la maggior parte delle imprese guarda al futuro con un percorso di crescita nei prossimi due anni (70%) [1], soprattutto dimensionale.

Inoltre, crescono gli investimenti verso un modello d’industria sempre più sostenibile e innovativo, adatto ai giovani e con le persone al centro. Le sfide imminenti? Insieme alla digitalizzazione e alla sostenibilità, la capacità di attirare le nuove generazioni sarà uno dei temi che il sistema industriale dovrà affrontare nel breve termine, oltre alla necessità di fare “rete” per rendere le imprese più competitive a livello internazionale.

Sono questi alcuni spunti emersi durante l’evento inaugurale di MECSPE Bari, la fiera di riferimento per l’industria manifatturiera organizzata da Senaf e in programma fino al 25 novembre alla Nuova Fiera del Levante con ben 500 aziende in esposizione. Dopo la presentazione dell’Osservatorio MECSPE a cura di Angelo Giuliana, Direttore Generale MediTech Competence Center, sono intervenuti Gianna Elisa Berlingerio, Direttora del Dipartimento Sviluppo Economico Regione Puglia; Eugenio Di Sciascio, Vice Sindaco del Comune di Bari; Manlio Guadagnuolo, Commissario straordinario del Governo ZES Adriatica interregionale Puglia-Molise; Daniela Vinci, Vice Presidente Federmeccanica con delega alla Promozione della Meccanica/Meccatronica nel Sud Italia; Cesare De Palma, Presidente Sezione Meccanica di Confindustria Bari-BAT; Michele Dassisti, Delegato del Rettore alla Sostenibilità Politecnico di Bari; Lucia Scattarelli, Presidente Fondazione ITS A. Cuccovillo; Gaetano Frulli, Presidente Nuova Fiera del Levante e Ivo Nardella, Presidente Senaf - Gruppo Tecniche Nuove.

Cosa temono gli imprenditori? Secondo l’Osservatorio MECSPE sull’industria manifatturiera nel II quadrimestre 2023, ben il 53% delle aziende ha indicato come maggiore ostacolo la difficoltà a reperire le risorse umane. Elemento che è anche uno dei maggiori fattori di preoccupazione per il futuro insieme all’inflazione, ai tassi interesse e ai costi dell’energia, anche se fa meno paura rispetto allo scorso quadrimestre. Sono proprio questi timori che rendono gli imprenditori un po’ meno soddisfatti e fiduciosi rispetto al passato (lo è il 33%), ma non è una bocciatura totale dato che la quota dei totalmente “scontenti” resta comunque contenuta (16%).

Crescita, sviluppo, futuro. È su queste direttrici che MECSPE si muove per valorizzare le eccellenze del comparto manifatturiero, partendo proprio dai settori spinti dalla transizione digitale ed energetica. Il cuore mostra di quest’anno, dal titolo “Transizione energetica e sostenibilità nell’industria manifatturiera”, sarà infatti l’area principale della fiera per aggiornarsi sulle sfide che dovrà affrontare tutta l’industria manifatturiera.

A che punto sono le imprese sul fronte della digitalizzazione e della sostenibilità? Negli ultimi anni su questi temi ci sono stati dei grandi passi in avanti, ma ci sono ancora dei margini di miglioramento. Sul fronte della sostenibilità, infatti, cresce anche nelle PMI il livello di conoscenza dei temi ESG (Ambientali, Sociali e di Governance), che arriva al 46% dei rispondenti (10 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), ma a oggi solo quasi quattro aziende su dieci ritengono la propria attività totalmente sostenibile, il 46% mediamente e il 15% per nulla. Anche in questo caso non è una bocciatura completa, ma un “invito” a fare di più.

Accanto all’anima sostenibile delle imprese, negli ultimi anni migliora anche il livello di digitalizzazione: 7 imprenditori su 10 dichiarano di aver avuto una crescita digitale da media ad alta, e tra le tecnologie o processi innovativi che hanno intenzione di introdurre indicano la sicurezza informatica e la robotica collaborativa. Il tema della sicurezza è infatti al primo posto nell’agenda degli imprenditori, dato che oltre 3 imprese su 10 hanno subito almeno un cyber attacco.
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