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Pnrr, Fitto: quota a debito da 120 miliardi elemento di riflessione

Economia
Pnrr, Fitto: quota a debito da 120 miliardi elemento di riflessione
(Teleborsa) - "Solo l'Italia insieme alla Grecia e alla Romania ha deciso di prendere interamente la quota a debito, sono oltre 120 miliardi. Questo è un elemento di riflessione che ci responsabilizza ancora di più nel migliorare la qualità della spesa e nell'affrontare il tema del rientro del debito". Lo ha detto il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, intervenendo al Senato.

"In un Paese come il nostro dove il debito pesa in questo modo – ha detto Fitto – la scelta complessiva di utilizzare al 100% quella modalità è una scelta sulla quale bisogna usare, più che le polemiche, diciamo grande oculatezza nelle scelte. Bisogna interrogarsi sul perché gli altri paesi hanno fatto una scelta completamente diversa e più che convincersi che siamo stati i più bravi di tutti cerchiamo di riflettere sul perché altri paesi non hanno usato questa modalità". Il Pnrr italiano "non è soltato il più grande in Europa ma è anche la più grande scommessa del Next Genreration Eu. La riuscita del Pnrr italiano è la riuscita del Next Generation Eu quindi un modello di piano sul quale si giocherà molto del futuro europeo" ha aggiunto il ministro.

"Abbiamo assunto l'onere di affrontare gli errori oggettivi contenuti nel Pnrr, trovando una soluzione per recuperare le risorse necessarie. Non ci dobbiamo giustificare o inseguire la motivazione delle coperture – ha detto Fitto – il governo ha fatto un lavoro importante che anche l'Anci ha riconosciuto mantenendo l'impegno a coprire gli interventi usciti fuori dal Pnrr".

"Penso che sia importante valorizzare i risultati raggiunti ma – ha concluso Fitto – non bisogna adagiarsi su questi risultati, mantenere la tensione, individuare gli obiettivi per tempo e programmare. Sapendo che c'è un altro elemento che inizia ad emergere e che deve essere oggetto di dibattito: molte misure ed investimenti sono stati previsti nel Pnrr ma non hanno un dopo. È importante sottolinearlo, ci sono una serie di misure e di riforme che hanno previsto coperture fino al 2026 come sulla giustizia e sulla sanità e sulle quali è necessario che questo Parlamento individui le soluzione per dare stabilità e rendere efficace questo percorso di investimenti. Spero che su questo ci sia un dibattito costruttivo".
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