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Enel, IEEFA: riduzione significativa della quota di produzione termica, incertezze obiettivi SLB

Energia, Finanza
Enel, IEEFA: riduzione significativa della quota di produzione termica, incertezze obiettivi SLB
(Teleborsa) - Enel ha messo a segno una significativa diminuzione della quota di generazione termoelettrica, che è scesa al 27% nel 2023 rispetto al 39% del 2022, quindi un calo di oltre un terzo. Al contempo, la quota di produzione di energia rinnovabile (ivi compresa l'energia idroelettrica) è aumentata al 61% nel 2023 rispetto al 49% del 2022. Tali misure dovrebbero portare a una riduzione significativa dell'intensità delle emissioni dell'azienda. Tuttavia, non è certo che esse siano sufficienti per raggiungere l'obiettivo di performance delle obbligazioni legate alla sostenibilità (SLB) nel 2023. Lo sostiene l'Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA), un think tank che si occupa di energia.

L'obiettivo di riduzione dell'intensità delle emissioni Scope 1 di Enel per il 2023, pari a 148 g di CO2 equivalente per chilowattora (gCO2e/kWh), è legato a SLB in essere per circa 10 miliardi di euro, con una riduzione del 35% rispetto al livello del 2022, pari a 229 gCO2e/kWh. Per raggiungere l'obiettivo, Enel avrebbe dovuto ridurre le proprie emissioni Scope 1 relative alla Power Generation di oltre il 40% nel 2023 (l'azienda ha comunicato invece una riduzione di circa il 30% delle emissioni totali nel 2023). La riduzione della generazione a carbone nel mix termoelettrico può essere d'aiuto in tal senso, ma l'IEEFA stima che potrebbe essere necessaria una riduzione del 4-6% dell'intensità media delle emissioni relative alla generazione termoelettrica per raggiungere l'obiettivo.

Le conseguenze finanziarie del mancato raggiungimento dell'obiettivo sarebbero comunque "molto limitate". Enel ha SLB in circolazione per circa 30 miliardi di euro in totale. Tutte prevedono uno step-up della cedola di 25 punti base (bps), di cui Enel dovrà farsi carico se non supera l'esame. Per il 2023, circa 10 miliardi di euro di obbligazioni sono infatti soggetti a un esame degli obiettivi, il che potrebbe tradursi in costi degli interessi aggiuntivi di circa 25 milioni di euro all'anno. Ciò rappresenta solo l'1% degli interessi passivi e lo 0,1% dell'EBITDA (indicatore degli utili prima di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti) dichiarato nel 2023. L'importo diminuirà quando la metà di queste obbligazioni raggiungerà la propria data di maturazione nel 2025 e nel 2026.

"Uno step-up di 25 bps tende ad essere una disposizione comune del mercato - si legge nel report - La materialità finanziaria relativa all'azienda varia molto. Nel caso di Enel, il meccanismo di step-up rappresenta un incentivo finanziario molto limitato, anche se le implicazioni di un mancato SPT (sustainability performance target, obiettivo di performance in termini di sostenibilità) possono essere più ampie dal punto di vista del mercato e della reputazione".
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