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PIL e inflazione: economia in buona salute, ma perdura incertezza. I commenti

Economia
PIL e inflazione: economia in buona salute, ma perdura incertezza. I commenti
(Teleborsa) - "Appare valida la suggestione che l’economia italiana goda di buona salute, seppure in un contesto di rallentamento e di incertezza. L’inflazione sotto controllo, la tenuta dell’occupazione e le ottime performance del turismo, soprattutto nella componente straniera, costituiscono presupposti confortanti in vista del prosieguo dell’anno, per il quale l’obiettivo di crescita attorno all’1% resta
ambizioso, ma largamente alla portata". Lo scrive, in una nota, l’Ufficio Studi di Confcommercio.

Oltre all’assenza di shock esterni, "la dinamica economica di breve termine è condizionata sia dal ritmo di investimento, secondo i protocolli del PNRR, sia dal consolidamento del potere d’acquisto facilitato dal rientro dell’inflazione. I dati sulla variazione dei prezzi in
aprile, sia in Italia sia in Europa, in linea con le nostre stime, sono favorevoli. L’inflazione è ormai sotto l’1% in Italia e non dovrebbe discostarsi molto da questo valore anche nella media dell’intero 2024. In Europa, si conferma al 2,4% in aprile e tenderebbe in media
d’anno a valori poco superiori al 2%. Le aspettative, secondo la BCE sarebbero solidamente ancorate al target istituzionale. Di conseguenza, ci si aspetta un taglio dei tassi di riferimento di 25-50 punti base nella riunione del direttivo del prossimo sei giugno"

Anche nel mese di aprile "si evidenzia un raffreddamento della crescita dei prezzi, in particolare del carrello della spesa. In una congiuntura economica ancora contraddistinta da consumi deboli e dall’incertezza, anche per l’impatto delle diverse criticità legate allo scenario geopolitico, con l’auspicio che non ci siano nel prossimo futuro effetti sui prezzi delle materie prime prosegue l’impegno delle imprese della Distribuzione Moderna a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie. "Nei prossimi mesi sarà importante recuperare un clima di fiducia che possa contribuire a ridare slancio ai consumi, fondamentali sia per la tenuta dell’economia nazionale sia per la crescita delle imprese".

Secondo i dati provvisori di aprile resi noti oggi dall'Istat, l’inflazione annua è scesa allo 0,9% dall'1,2% di marzo. L'Unione Nazionale Consumatori parla di " stangata per il ponte del 25 aprile e del 1° maggio. Dopo i rialzi di marzo, in aprile non si arresta la corsa dei prezzi che colpisce chi vuole prendersi dei giorni di ferie" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Rincari molto preoccupanti in previsione delle prossime ferie estive. In testa alla top ten degli aumenti mensili (cfr. tabella n. 1), infatti, ci sono Alberghi, motel e pensioni che rispetto a marzo segnano un balzo astronomico del 9,8%. Medaglia d'argento per i Voli internazionali che decollano in appena 30 giorni dell'8,5% (in media il trasporto aereo passeggeri sale del 7,2%), Non va molto meglio per i Pacchetti vacanza internazionali, al sesto posto con +4,7%. Anche su base annua i dati sono sconfortanti. Dopo il solito Olio di oliva (+44,3%), al secondo posto della top ten annua /tabella n. 2) ci sono i Pacchetti vacanza nazionali con +17,2% su aprile 2023 e al sesto posto Alberghi, motel e pensioni con +8,3%. Insomma, prosegue la speculazione sulle vacanze degli italiani" prosegue Dona.

"Quanto al calo tendenziale dell'inflazione, poi, è solo un effetto ottico dovuto alla matematica. I prezzi, infatti, salgono rispetto al mese precedente dello 0,2%. Per una coppia con due figli, l'inflazione a +0,9% significa, nonostante il risparmio sulla voce Abitazione ed elettricità pari a 406 euro, un aumento del costo della vita pari a 156 euro su base annua, con una stangata pari a 217 euro per far fronte ai rincari del 2,7% di cibo e bevande. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva complessiva annua è pari a 114 euro, 197 euro in più sono necessari per mangiare e bere. Per una famiglia media sono 156 euro per prodotti alimentari e bevande analcoliche. Il primato alle famiglie numerose con più di 3 figli con un aggravio complessivo pari a 167 euro, +258 soltanto per nutrirsi e dissetarsi" conclude Dona

L’Istat conferma i nostri allarmi sui rincari che si sono abbattuti sui ponti di primavera e che hanno interessato i servizi turistici come le strutture ricettive e il comparto della ristorazione, afferma Assoutenti, commentando i dati sull’inflazione di aprile.

“I numeri dell’Istat certificano la stangata su quanti, in occasione dei ponti del 25 aprile e 1 maggio, si sono concessi qualche giorno fuori casa – spiega il presidente Gabriele Melluso – Analizzando le singole voci, infatti, le tariffe di Alberghi, motel, pensioni sono salite ad aprile del +8,3% su base annua, mentre b&b, case vacanza e altre strutture ricettive hanno applicato rincari medi del +8,2%. A dispetto delle recenti affermazioni degli esercenti, che dopo l’allarme sul caro-caffè hanno parlato di listini fermi da anni, sono saliti del +3,4% anche i prezzi di bar e ristoranti. I pacchetti vacanza rincarano ad aprile addirittura del +17,2% rispetto allo scorso anno, +3,4% musei, parchi e giardini”.

“Se da un lato il tasso generale di inflazione registra un rallentamento ad aprile, dall’altro si assiste ad una impennata delle tariffe nel comparto turistico, peraltro ampiamente denunciata nelle settimane scorse da Assoutenti. Un pessimo segnale che non fa certo ben sperare in vista delle prossime vacanze estive” – conclude Melluso.

"L'economia italiana va (un po’) meglio del previsto. Nonostante le attese di un primo trimestre “debole” e un contesto internazionale oggettivamente difficile, tra gennaio e marzo l’economia italiana mette a segno una crescita dello 0,6% sullo stesso periodo dello scorso anno. Anche i dati sul rientro dell’inflazione, ad aprile di nuovo in frenata dopo l’accelerazione di marzo, sono incoraggianti", così Confesercenti commenta le stime sul Pil del primo trimestre e sui prezzi di aprile, diffuse oggi da Istat.

L’andamento della crescita nei primi tre mesi dell’anno "appare dunque positivo, soprattutto perché le previsioni di consensus indicano la crescita allo 0,7% su base annua, con una forbice tra lo 0,5% e lo 0,9%. Anche i consumi delle famiglie dovrebbero “adeguarsi” e restare intorno all’1% di variazione. Anche il rientro dell’inflazione, infatti, che ad aprile segna un aumento del +0,9% su base annua, rispetto al +1,2% di marzo, contribuisce al recupero del potere d’acquisto, iniziato già negli ultimi mesi dello scorso anno. Preoccupa ancora, però, per l’impatto sulla spesa delle famiglie, la crescita notevole dei prezzi dei beni energetici regolamentati che questo mese risalgono a +0,8% dal -13,8% di marzo. Anche la dinamica su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” continua a rallentare: ci sono le condizioni, ci sembra, per attestarci sotto il 2% medio annuo".

Si stenta invece ad intravvedere "il contributo degli investimenti pubblici, in particolare del Pnrr, alla crescita: secondo le quantificazioni ufficiali, l’attuazione del Piano dovrebbe imprimere agli investimenti una spinta aggiuntiva di quasi quattro punti, offrendo così piena compensazione sia al rallentamento atteso dal venir meno degli incentivi edilizi, sia all’effetto depressivo esercitato dagli alti tassi di interesse. Per ottenere l’esito atteso, la spesa connessa al PNRR dovrebbe però aumentare nel 2024 di quasi 20 miliardi rispetto al 2023: sostanzialmente, dobbiamo accelerare per recuperare tutto il ritardo accumulato nel passato triennio. Ma anche la BCE deve sostenere la crescita, anticipando la riduzione dei tassi di interesse".
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