(Teleborsa) - Il collocamento del
BTP Green effettuato ieri ha generato
entrate per circa 9 miliardi per il Tesoro, per il finanziamento di spese legate alla transizione energetica, ai bonus ed incentivi per 'efficienza energetica e ad una serie di altre spese legate ai cambiamenti climatici ed alla tuutela dell'ambiente.
Il nuovo BTP Green, scadenza 30 ottobre 2037, cedola annua del 4,05%, ha sollecitato una
domanda molto generosa: il titolo è stato richiesto da circa
350 investitori per una domanda complessiva di
oltre 84 miliardi di euro, la più alta mai registrata tra le emissioni di BTP Green. Rilevante è stata la partecipazione di
investitori ESG (Environmental, Social and Governance) che hanno
sottoscritto oltre la metà del collocamento.
Complessivamente
ai fund manager è stato allocato il 47,4% dell’emissione, mentre le
banche ne hanno sottoscritto il 30,3%. Elevata è stata la partecipazione degli investitori con un orizzonte di
investimento di lungo periodo, che hanno acquistato
il 15,8% dell’emissione (in particolare il 9,6% è stato allocato a
fondi pensione e assicurazioni, il 6,2% a
banche centrali ed istituzioni governative). Agli
hedge fund è stato allocato
solo il 4% dell’ammontare complessivo mentre la quota residuale è stata sottoscritta da altri investitori.
A livello
geografico c'è stata una distribuzione
estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di ben
35 paesi: gli investitori
esteri si sono aggiudicati circa il 76,9% dell’emissione, mentre gli investitori
domestici ne hanno sottoscritto il 23,1%.
Tra gli investitori esteri, di rilievo è stata in particolare la quota sottoscritta da investitori residenti nel
Regno Unito (circa il 24,2%). Il resto del collocamento è stato allocato in larga parte in
Europa continentale, ed in particolare in Francia (12,4%), nei paesi della penisola iberica (11,3%), nei Paesi Scandinavi (9,3%), in Germania, Austria e Svizzera (6,4%), in Grecia (4,9%), in Benelux (2%) e in altri paesi europei (1,3%). Al di fuori dell’Europa, gli investitori provenienti dagli Stati Uniti si sono aggiudicati circa il 2,7% dell’emissione. In Medio Oriente è stato allocato l’1,9%, mentre la restante quota è stata sottoscritta da investitori residenti in Asia.
Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato composto da BNP Paribas, Crédit Agricole Corp. Inv. Bank, Deutsche Bank A.G., NatWest Markets N.V. e UniCredit S.p.A che hanno partecipato in veste di lead manager, mentre tutti gli altri Specialisti in titoli di Stato hanno rivestito il ruolo di co-lead manager dell’operazione.