(Teleborsa) - Fumata nera al
tavolo sul
ddl Carburanti che si è ministero delle Imprese e del made in Italy. Dai sindacati hanno fatto sapere che le posizioni sono ancora distanti tra organizzazioni dei gestori e governo al tavolo di riforma del settore. I
gestori degli impianti di vendita dei carburanti hanno chiesto
correzioni "sostanziali" al testo di riforma o si arriverà allo sciopero. In una nota congiunta al termine dell'incontro con il
ministro Urso hanno infatti confermato "lo stato di agitazione della categoria, con assemblee tenute in tutto il paese, e lo studio per avviare le iniziative politico/sindacali, compreso lo sciopero nazionale, necessarie a contrastare il testo del ddl cosiddetto carburanti, già portato in Consiglio dei Ministri, seppure non ancora approvato".
Le
organizzazioni di categoria hanno poi fatto sapere al Governo "che non assisteranno inerti al tentativo dei
petrolieri di sottoporre una intera categoria di lavoratori al ricatto di contratti del tutto precari, sia in termini regolatori che economici. Né accetteranno in alcun modo la prassi ormai consolidata di sottrarsi alla contrattazione collettiva imposta dalle leggi vigenti".
I gestori hanno poi chiesto al governo "una
vera riforma, che preveda la chiusura certa di almeno 7.000 impianti oggettivamente inefficienti, l'imposizione di criteri regolatori più stringenti per i
titolari degli impianti esistenti (non solo per i nuovi) per combattere l'altissimo livello di illegalità e la presenza della
criminalità organizzata, nonché, allo stesso modo, l'introduzione progressiva ma vincolante di nuovo energie non fossili presso gli impianti già in funzione, perché la rete distributiva possa partecipare efficacemente alla transizione energetica".
Dal Ministero hanno riferito che entro 48 ore sarà convocata una
nuova riunione ristretta per affrontare in maniera più tecnica i temi oggetto della riforma con l'obiettivo di giungere ad una conclusione entro dieci giorni. Improbabile che il testo del ddl di
riforma possa approdare già al prossimo Consiglio dei Ministri. Al
nuovo tavolo parteciperanno i rappresentanti dei gestori, delle società petrolifere ed i tecnici del Ministero quindi non sarà un tavolo politico ma prettamente
tecnico. È stato chiesto alle sigle dei gestori di trovare una sintesi delle loro posizioni da portare al tavolo dove saranno affrontati tutti i temi.