(Teleborsa) - Le
stablecoin hanno catturato l'attenzione di molti negli ultimi mesi a causa della loro
rapida crescita, sollevando
potenziali preoccupazioni per la
stabilità finanziaria derivanti da alcune
debolezze strutturali intrinseche e dalla loro
interconnessione con la finanza tradizionale.
È quanto emerge da una ricerca pubblicata dalla Banca centrale europea che anticipa la diffusione della "Financial Stability Review" in calendario il prossimo 26 novembre.
Gli analisti della BCE evidenziano che la capitalizzazione di mercato complessiva di tutte le stablecoin ha raggiunto un massimo storico, essendo "alimentata dal crescente interesse degli investitori e dagli sviluppi normativi globali". Attualmente supera i 280 miliardi di dollari, rappresentando circa l'8% del mercato totale delle criptovalute, con due
stablecoin denominate in dollari USA che
dominano il mercato: Tether (USDT) e USD Coin (USDC) che rappresentano rispettivamente 184 miliardi di dollari (63%) e 75 miliardi di dollari (26%) della capitalizzazione di mercato delle stablecoin. Le
stablecoin denominate in euro svolgono un ruolo minore, con un totale di soli 395 milioni di euro circa.
La
recente chiarezza normativa potrebbe essere stata un fattore trainante della crescente domanda di stablecoin, osservano gli analisti della BCE. "L'
UE ha adottato misure significative per regolamentare le criptovalute attraverso la piena attuazione del suo Regolamento sui mercati delle criptovalute (MiCAR) lo scorso anno, fornendo regole chiare per gli emittenti di stablecoin e per coloro che offrono servizi correlati alle stablecoin". Gli
USA hanno "recentemente seguito l'esempio con l'approvazione del Guiding and Establishing National Innovation for U.S. Stablecoins Act (GENIUS Act), offrendo così una certa chiarezza normativa per gli emittenti di stablecoin".
Attualmente, il
trading di criptovalute costituisce di gran lunga il caso d'uso più importante per le stablecoin. "Le stablecoin - spiegano gli esperti - sono utilizzate come un modo semplice per entrare e uscire dall'ecosistema delle criptovalute, eliminando al contempo la necessità per i trader di convertire ripetutamente le valute in valute fiat".
La
principale vulnerabilità delle stablecoin - avvertono gli analisti della BCE - è che gli investitori "
perdono fiducia nella possibilità di essere
rimborsate al valore nominale". Questa perdita di fiducia "può contemporaneamente innescare una corsa agli sportelli e causare un evento di
de-pegging. Data l'importanza delle stablecoin nell'ecosistema delle criptovalute, un forte shock avverso da parte delle stablecoin sarebbe
dannoso per i mercati delle criptovalute. Tuttavia, anche
altri segmenti di mercato potrebbero essere interessati da
ricadute ed effetti di secondo round, inclusi quelli derivanti dagli effetti di ricchezza e dalle interconnessioni con la finanza tradizionale".
Inoltre, aggiungono, " una crescita significativa delle stablecoin potrebbe causare
deflussi dai depositi al dettaglio, riducendo un'importante fonte di finanziamento per le banche e lasciandole con finanziamenti complessivamente più volatili".
Attualmente, sottolineano gli esperti della BCE, "i
rischi per la stabilità finanziaria derivanti dalle stablecoin sono limitati all'interno dell'area dell'euro, ma la rapida crescita giustifica un attento monitoraggio, mentre i rischi derivanti dall'arbitraggio normativo transfrontaliero dovrebbero essere risolti".
"Le stablecoin non sono ampiamente utilizzate per transazioni che coinvolgono asset reali, soprattutto all'interno dell'area dell'euro, né hanno già causato significativi deflussi di depositi al dettaglio. Inoltre, le stablecoin denominate in dollari statunitensi dominano il mercato delle stablecoin, limitando le interconnessioni delle stablecoin con i mercati finanziari dell'area dell'euro attraverso le loro attività di riserva".
"Anche se le stablecoin dovessero essere adottate in un più ampio insieme di casi d'uso, e anche se le interconnessioni con l'area dell'euro dovessero crescere, l'UE ha implementato un
quadro normativo rigoroso attraverso il MiCAR che mitigherebbe i potenziali rischi.
Ciononostante, le stablecoin stanno crescendo rapidamente e "potrebbero trovare adozione in nuovi casi d'uso, il che potrebbe introdurre rischi per la stabilità finanziaria in futuro. Inoltre, per mitigare i rischi posti dall’
arbitraggio normativo transfrontaliero e ridurre i rischi di
spillover derivanti da giurisdizioni non adeguatamente regolamentate, è fondamentale che i quadri normativi siano ulteriormente allineati a livello globale".
E ciò, concludono gli esperti della BCE, "può essere ottenuto attraverso l’
implementazione globale della roadmap del G20 per le criptovalute, che include le
raccomandazioni del Financial Stability Board sulla regolamentazione dei mercati e delle attività legate alle criptovalute, lo
standard di Basilea per l’esposizione delle banche alle criptovalute e le
raccomandazioni del Financial Stability Board per la regolamentazione degli accordi globali sulle stablecoin".
(Foto: DrawKit Illustrations su Unsplash)