(Teleborsa) - Ogni
determinazione sulla quota residua del MEF in
MPS, pari a circa il 4,86% e che vale oltre 1 miliardo di euro, andrà fatta "
in ottica strategica e non di mera cassa, vista la rilevanza del risparmio per la tutela della sicurezza economica nazionale". Lo ha detto il ministro dell'Economia e delle Finanze (MEF),
Giancarlo Giorgetti, in un'informativa alla Camera dei Deputati sulla vicenda Monte dei Paschi di Siena - Mediobanca.
"Il MEF, in coerenza con impegni presi con la Commissione europea,
non presenterà comunque alcune lista in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione", ha sottolineato.
Durante l'informativa, Giorgetti ha ripercorso "il ruolo svolto dal MEF nell'acquisizione e successiva dismissione della partecipazione di controllo, nonché i dati economico-finanzieri dell'operazione che, grazie all'
oculato lavoro del management, ha portato a un progressivo rafforzamento e alla valorizzazione della banca, il cui valore è passato da un minimo di 1,95 euro per azione nel 2022 ai 5,52 euro per azione nel novembre 2024, fino a superare a dicembre 2025 i 8 euro".
"Ricordo in tale contesto di aver ribadito la
piena fiducia nell'amministratore delegato Lovaglio, nominato dal precedente Governo, il quale ha gestito l'operazione di salvataggio e risanamento e che, ricordiamolo, ha percepito un compenso esponenzialmente inferiore rispetto a quello degli amministratori di banche di dimensioni comparabili", ha sottolineato.
La decisione di MPS dell'OPAS su
Mediobanca "é stata
presa dai manager della banca senese in maniera autonoma e noi, come azionisti, abbiamo preso atto", ha detto Giorgetti, con il Ministero che "non ha esercitato alcuna ingerenza o pressione" nelle "diverse interlocuzioni" con "diversi esponenti del sistema creditizio".
Giorgetti ha anche difeso la gestione della procedura di dismissione della quota da parte di Banca Akros: "Secondo quanto riferito dal bookrunner,
nessun investitore che ha presentato un'offerta è stato escluso dalla procedura". Inoltre, "le dimissioni dei consiglieri sono collegate alla perdita di controllo, in linea con gli impegni presi con la Commissione europea". Infine, "esulano dalla procedura e dalle competenze del MEF eventuali acquisti successivi sul mercato" da parte dei soggetti che hanno acquistato quote in quell'occasione.
"Mi preme evidenziare che sulla legittimità della procedura
la stessa Commissione europea ha concluso che la procedura di dismissione è stata aperta, trasparente e competitiva", ha detto Giorgetti.
Il Ministro ha ricostruito che il MEF ha
nominato Banca Akros quale bookrunner dell'ABB in ragione del fatto che l'offerta garantiva le migliori condizioni per la dismissione delle quote permettendo un maggior introito per le casse dello Stato". "Per il tramite dell'advisor legale Clifford Chance - ha raccontato - è stato trasmesso alle banche invitate a partecipare alla procedura di selezione del bookrunner il confidentiality agreement propedeutico alla ricezione dell'invitation to tender, contenente tutti i termini e le condizioni dell'ABB. In particolare, detto confidentiality agreement è stato trasmesso a Banca Akros, BofA, Citigroup, Jefferies e UBS". "Successivamente - ha sottolineato il Ministro - è stato loro trasmesso l'invitation to tender a seguito del quale sono pervenute le seguenti comunicazioni: Citi ha comunicato di non essere interessata a partecipare alla selezione per il ruolo di bookrunner; Banca Akros ha indicato un back stop price finale (ossia un prezzo fisso minimo di acquisto) di 5,513 euro per azione (e dunque uno sconto pari allo 0,05% del prezzo di chiusura delle azioni di Mps al 13 novembre 2024); il back stop price indicato dagli altri 3 soggetti era inferiore".
"L'acquisizione degli ordini dagli investitori è stata gestita direttamente da Banca Akros e
il MEF non ha conosciuto prima della presentazione del "book" (ossia del documento finale sulle offerte) né il numero degli investitori individuati da Banca Akros né la modalità di selezione", ha sottolineato. "All'esito del bookbuilding, Banca Akros ha illustrato al MEF la composizione del book e le caratteristiche degli ordini raccolti - ha detto Giorgetti - A fronte di ordini raccolti per oltre due volte il book e un premio di oltre il 5% rispetto al prezzo di chiusura del titolo MPS, il MEF, su proposta del bookrunner, ha deciso di esercitare - similarmente a quanto fatto nei precedenti ABB - la facoltà di incremento dell'offerta (portandola dal 7% al 15% del capitale sociale di MPS) e, accogliendo la proposta di Banca Akros, di assegnare le azioni oggetto dell'offerta agli investitori istituzionali che in sede di bookbuilding avevano trasmesso ordini con il prezzo di acquisto più alto".