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La prova ontologica

Se l'accelerazione della crescita è pensabile, allora deve esistere.

Se l'accelerazione della crescita è pensabile, allora deve esistere.

Il benedettino Anselmo si rivolge all'ateo. Tu sei capace di concepire, gli dice, quella cosa di cui nulla può pensarsi più grande. Dio, quindi, è nel tuo intelletto. Quello che neghi, dunque, è solo che Dio esista nella realtà esterna. Ma se è come dici tu, allora sei in contraddizione, perché implicitamente ammetti che un Dio esistente nella realtà esterna sarebbe più grande (in quanto esistente davvero) di quello che hai pensato tu, che dunque non è il più grande. L'Essere davvero più grande deve quindi anche esistere.

Questa argomentazione fulminante, per la quale Anselmo d'Aosta sarà proclamato Doctor Magnificus da Clemente XI nel 1720, è contenuta nel Proslogion del 1077. Cartesio, Spinoza, Leibniz e Hegel la faranno loro, Hume e Kant cercheranno di confutarla. L'ateo Bertrand Russell, nel XX secolo, la definirà ammirevole, insigne e degna di grande rispetto.

Derivare l'essere dal pensiero dell'essere, invertendo l'ordine dell'esperienza quotidiana, contraddistingue anche i bull market azionari nella fase di maturità. Nella prima fase, infatti, il rialzo di borsa corre dietro alla realtà e cerca di rispecchiarla in ritardo. Nella seconda fase è la realtà che deve rincorrere il rialzo di borsa e diventarne degna.

(Nella foto: Baruch Spinoza utilizzò e sviluppò in modo originale le argomentazioni ontologiche di Anselmo)
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