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L'Età del Fuoco

Se, come e quando ritornerà l'inflazione


Proponiamo qui un percorso a tre tappe per il ritorno dell'inflazione. È più che altro un esercizio. Giusto o sbagliato che sia, è comunque un invito a uscire dalla pigrizia mentale che ci induce a pensare che il mondo continuerà sempre a restare quello che conosciamo.

Fase zero. Schiacciata da una pandemia che si prolunga e si aggrava nel corso dell'inverno 2020-21, l'inflazione rimane esanime sul letto operatorio, insensibile ai nuovi stimoli fiscali e monetari decisi dalla Bce in dicembre e dal Congresso in un momento ancora da definire, ma compreso comunque tra adesso e marzo.

Fase uno. L'estate 2021 vede finalmente l'arrivo dei vaccini in concomitanza con la stagione calda, meno propizia al virus. Arrivano anche, tra l'estate e l'autunno gli stimoli fiscali europei, mentre i mercati azionari, dopo il lungo inverno laterale, riprendono a salire. Si torna a spendere nei negozi, c'è un clima di ripresa allargato questa volta a tutte le attività. L'inflazione ritorna al livello pre- Covid e rimane quindi bassa in assoluto, ma di mezzo punto superiore rispetto ai minimi registrati durante la pandemia. Nessuno se ne accorge, anche perché la Fed ha adottato nel frattempo un controllo di curva ufficioso sui titoli fino ai cinque anni.

Fase due. Dopo il pacchetto fiscale straordinario dell'inizio 2021, il Congresso democratico consegna a Biden (in caso di rielezione di Trump le cose sarebbero solo un po' più complicate, ma la sostanza espansiva non cambierebbe) il piano di riforma strutturale che aumenta le tasse ma aumenta ancora di più le spese. In questo piano si è infilato un po' di tutto, con ampi capitoli di spesa per ambiente, sanità e trasferimenti agli stati. Siamo all'inizio del 2022 e i due anni successivi saranno impiegati dal Congresso per varare aumenti consistenti delle retribuzioni minime, una massiccia reregulation su tutte le attività produttive e il ritorno dei sindacati nelle fabbriche, tutti fattori di inflazione. La tensione con la Cina nel frattempo continua a crescere. La difesa di Taiwan, che in quanto centro mondiale dei semiconduttori è il fazzoletto di terra più ambito del pianeta, costringe gli Stati Uniti ad alzare ulteriormente le spese militari. L'indebolimento del dollaro e il restringersi degli spazi commerciali in Cina inducono anche l'Europa a varare altre misure fiscali espansive a livello nazionale.

In questo clima, tra il 2023 e il 2024 l'inflazione inizia a superare senza problemi il due per cento. Pochi ci badano, anche perché la Fed ha già promesso che terrà i tassi a zero fino al 2025 e ribadisce che l'inflazione sopra il due per cento è salutare e gradita. Le borse sono gonfie di rialzo e i bond sono ancora tranquilli, tranne le scadenze più lunghe che mostrano qualche segno di erosione. Per guadagnare sull'obbligazionario si punta sui crediti e sugli emergenti.
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