(Teleborsa) - Con
la firma del decreto interministeriale Mef-Masaf, il governo definisce il
regime fiscale delle accise per la produzione del vino dealcolato, offrendo al settore vitivinicolo un quadro normativo chiaro e nuove opportunità di sviluppo. Il provvedimento consente ai soggetti che gestiscono depositi fiscali di
prodotti alcolici intermedi e di vino di effettuare, a determinate condizioni e entro specifici limiti quantitativi, i processi di dealcolazione del vino.
"Con questo decreto diamo al settore vitivinicolo un quadro normativo chiaro per poter produrre i vini dealcolati e offrire così nuove opportunità alle imprese del settore.
Il Masaf è al fianco dei produttori e lo dimostrano gli interventi fatti nell’ultimo anno. Oggi definiamo il regime fiscale per le accise nella produzione di vino dealcolato. Sono certo che i nostri produttori sapranno raggiungere posizioni di eccellenza anche in questo settore", ha dichiarato in una nota il
ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Il decreto introduce specifiche definizioni che distinguono i produttori in base ai
volumi annui, superiori o inferiori ai 1.000 ettolitri, delineando così un sistema regolatorio differenziato in funzione delle dimensioni produttive. Vengono inoltre disciplinate le modalità di
rilascio del titolo autorizzatorio per la produzione e la conservazione del vino dealcolato, insieme agli adempimenti amministrativi necessari e alle regole per la circolazione del prodotto.
Il provvedimento stabilisce infine
limiti precisi alle attività accessorie, consentendo esclusivamente quelle strettamente funzionali alla produzione del vino dealcolato. Un intervento che
punta a garantire chiarezza normativa, controllo fiscale e sostegno alla competitività di un comparto chiamato a confrontarsi con nuovi trend di consumo e mercati in evoluzione.
(Foto: Hermes Rivera su Unsplash)