(Teleborsa) - L'Italia "non può esprimersi favorevolmente" sul compromesso proposto dalla presidenza svedese sulla direttiva sulle
emissioni industriali. "L'ambizione della proposta - ha detto il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica
Gilberto Pichetto Fratin intervenendo durante il Consiglio Ue - crea problemi di fattibilità".
In particolare, per il ministro, l'Italia individua "tre punti critici". Innanzitutto sull'ampliamento dell'ambito di applicazione della direttiva agli
allevamenti, "il testo di compromesso migliora la proposta" della Commissione, ma "oneri amministrativi e impatto sul settore" risultano "eccessivi" e per questo l'Italia "non può esprimersi favorevolmente". Il secondo punto sono le
deroghe con "criteri non esaustivi che non consentono analisi costi-benefici integrati". Il terzo punto problematico sono i "riferimenti confusi" sulla tutela della
salute umana, con un "rischio di sovrapposizione con altre normative" specificamente a carattere ambientale.
"Aumentare la trasparenza con una
regolamentazione potrebbe incentivare" la cattura della
CO2 dall'atmosfera, portando "benefici per l'ambiente e la protezione dei consumatori". "La prossima legislazione dell'Ue - ha aggiunto il ministro - dovrebbe garantire che le rimozioni di
carbonio certificate nell'ambito di questo meccanismo siano reali, misurabili, aggiuntive, permanenti, non diano luogo a perdite ed evitino il doppio conteggio". "L'Unione dovrebbe stabilire
ruoli istituzionali chiari per la
supervisione e l'attuazione del quadro di certificazione, garantendo una solida governance", ha concluso il ministro.