(Teleborsa) -
Confcommercio firma i contratti nazionali del terziario, distribuzione e servizi, turismo, trasporti e logistica e altri importanti accordi collettivi di categoria che, complessivamente, si applicano a quasi
5 milioni di lavoratori.
Il
CCNL terziario, distribuzione e servizi, in particolare, viene applicato in Italia con oltre
2,8 milioni di addetti. Il contratto era scaduto nel 2019, ma lo scorso dicembre, Confcommercio aveva sottoscritto u
n accordo "ponte" con cui riconosceva
350 euro una tantum per ogni lavoratore e
30 euro al mese da aprile 2023 come acconto sul rinnovo.
"È un contratto
moderno e innovativo che ha il suo punto di forza nella
bilateralità e nel
welfare", afferma l'associazione rappresentativa del settore, aggiungendo "rispetto ad altri contratti assicura la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, la previdenza complementare e l’assistenza sanitaria integrativa".
Il contratto del terziario prevede inoltre
trattamenti economici complessivi ben oltre la soglia dei 9 euro indicata per il
salario minimo, anche per i livelli più bassi: un VII livello VII, il più basso, applicato ad un addetto alle pulizie o garzone, riconosce 9,17 euro e si applica all'1,2% dei lavoratori; un addetto di IV livello come un contabile, magazziniere, banconiere o operaio specializzato- il 41,2% della forza lavoro - percepisce una retribuzione oraria di 11,59 euro.
La direttiva dell’Unione Europea - ricorda Confcommercio - suggerisce l’introduzione del salario minimo nei Paesi nei quali la contrattazione collettiva copra meno dell’80% dei lavoratori dipendenti, e indica come riferimento un valore intorno al 50% del valore lordo medio o al 60% del valore lordo mediano della distribuzione delle retribuzioni.
In Italia il tasso di copertura della contrattazione collettiva è ben oltre l’80% rendendo già conforme il nostro sistema alla direttiva.
Confcommercio fa anche un paio di proposte:
rafforzamento della contrattazione delle Organizzazioni più rappresentative e riconoscimento dell’
efficacia erga omnes dei CCNL principali; riduzione del cuneo fiscale e contributivo sui redditi da lavoro e detassazione degli aumenti contrattuali; misurazione della rappresentatività delle Organizzazioni datoriali e dei lavoratori e definizione della perimetrazione settoriale.
In Italia - si ricorda -
mancano lavoratori e competenze. Nel turismo e nel commercio mancano, rispetto al 2022,
circa 480 mila lavoratori e
il 40% delle richieste delle imprese non sono soddisfatte per
mancanza di competenze.