(Teleborsa) - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha pubblicato il
programma di emissione dei titoli di Stato per il primo trimestre del 2026.
Le nuove emissioni riguardano
BTP Short Term (scadenza 28/02/2028),
BTP 3 anni (scadenza 15/03/2029),
BTP 5 anni (scadenza 01/06/2031) e
BTP 7 anni (scadenza 15/03/2033) per un
ammontare minimo complessivo pari a 38 miliardi di euro. In particolare, 9 miliardi per BTP Short Term e BTP 3 anni, ciascuno e 10 miliardi per ciascuna delle due scadenze più lunghe.
Nel corso del primo trimestre, precisa il MEF, potranno altresì essere emessi
ulteriori nuovi titoli sulla base delle condizioni dei mercati finanziari.
Nel trimestre, poi, potranno essere offerte
ulteriori tranche dei seguenti BTP in corso di emissione: BTP con data di godimento 15/07/2025 e scadenza 15/01/2029 e cedola al 2,35%; BTP godimento 01/10/2025 e scadenza 01/02/2031 e cedola al 2,85%; BTP godimento 01/09/2025 e scadenza 01/02/2036 e cedola al 3,45%.
Considerate le condizioni di mercato, si legge nel documento, il Ministero si riserva la facoltà di "offrire ulteriori tranche di titoli nominali in corso di emissione con scadenza superiore ai 10 anni, CCTeu e indicizzati all’inflazione anche al fine di tenere conto di eventuali dislocazioni sul mercato secondario di detti titoli"; oltrechè offrire "ulteriori tranche di titoli a medio e lungo termine, nominali – a tasso fisso e variabile (CCTeu) – e indicizzati all’inflazione, non più in corso di emissione, per assicurare l’efficienza del mercato secondario".
Il prossimo anno, spiega il Tesoro, le emissioni complessive saranno "determinate dalle
scadenze dei titoli in circolazione che, al netto dei BOT, saranno pari a circa
256 miliardi di euro" e dal "
nuovo fabbisogno del settore statale dell’anno che, in base alle stime preliminari coerenti con le previsioni di finanza pubblica contenute nel Documento Programmatico di Finanza Pubblica e nel Documento Programmatico di Bilancio 2026, dovrebbe attestarsi intorno ai
125 miliardi di euro".
Dati i prestiti europei previsti per il 2026 - di cui NGEU ammonteranno a circa 23 miliardi - nonché l’attività di gestione delle disponibilità di cassa nel corso dell’anno, le informazioni attualmente disponibili portano il MEF a prevedere "
emissioni lorde complessive di titoli a medio lungo termine in un intervallo compreso
tra i 350 ed i 365 miliardi".
Guardando al quadro macroeconomico nazionale, il Tesoro ha sottolineato come nel
terzo trimestre l'economia italiana abbia "fatto registrare una tendenza espansiva". Infatti, la revisione al rialzo del
PIL (+0,1% t/t) "conferma la natura transitoria della pausa registrata nel secondo trimestre dell'anno". La crescita è stata sostenuta "dai servizi e dalla domanda estera netta". Inoltre, " il
mercato del lavoro si conferma favorevole, con il tasso di disoccupazione ai minimi storici. Le condizioni finanziarie sono distese e il credito è in ripresa".
Gli indicatori del
quarto trimestre mostrano "un quadro articolato", prosegue il MEF. A fronte di una
produzione industriale in rallentamento a ottobre (-1,0%), a dicembre la "
fiducia delle imprese ha raggiunto i massimi da marzo 2024, trainata dai servizi, e la fiducia dei consumatori è tornata a crescere dopo il calo di novembre". L’
inflazione scende all’1,1% a novembre.
Nel complesso, "le stime indicano una
tendenza in crescita per il PIL nel quarto trimestre, con rischi legati al contesto internazionale e alla prudenza della domanda interna".
Guardando alla finanza pubblica, il
fabbisogno di cassa del settore statale, spiega il Tesoro, ha registrato nel mese di novembre un disavanzo provvisorio di 6,9 miliardi, a fronte di un novembre 2024 che si era chiuso con un fabbisogno di 5,2 miliardi. Il fabbisogno cumulato a tutto novembre 2025 (pari a circa 137,3 miliardi) risulta in aumento di circa 4,4 miliardi (+3,3%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso (132,9 miliardi). "Tale aumento è molto vicino a quello preventivato nel DPFP (Documento Programmatico di Finanza Pubblica, ndr) per l’intero anno 2025 rispetto al 2024".
"In conclusione, pur in presenza di rischi e incertezze legate al contesto macroeconomico internazionale, la
finanza pubblica italiana si conferma solida e la sua sostenibilità nel medio termine non appare compromessa".
Vengono confermate le previsioni autunnali di finanza pubblica, "con il ritorno del
deficit intorno alla soglia del 3% del PIL già quest’anno, e un’ulteriore
diminuzione nel 2026".
"La traiettoria del
rapporto debito/PIL, condizionata dall’impatto di cassa dei crediti d’imposta legati ai bonus edilizi e dall’aumento della spesa per interessi - conclude il MEF - resta
crescente fino al 2026, ma è attesa tornare su un percorso
discendente a partire dal 2027".