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S.O.S. Previdenza Complementare


Pensionato A nostro avviso il problema va affrontato alla radice, ponendo in essere quei meccanismi giuridici ed operativi che consentano di dare certezze su quanto verrà maturato alla scadenza del contratto di previdenza complementare.

Questo non vuol dire che i Fondi Pensione non debbano mai investire in azioni o obbligazioni a lungo termine ovvero in altri strumenti che possano subire oscillazioni anche di non breve periodo sul loro valore di acquisto; chi ha un orizzonte lavorativo di altri 20-30 anni ha tutto il tempo per recuperare eventuali perdite temporanee in conto capitale.
Così può non essere per coloro che hanno un'attività lavorativa residua di 5-10 anni ed è proprio il caso che si è verificato in questi ultimi mesi.

Da una certa anzianità in poi è necessario prevedere il consolidamento del montante finanziario raggiunto e passare ad una gestione di tipo contrattualmente "garantista", che oltre alla certezza del capitale acquisito prevede per ogni anno fino alla scadenza naturale un rendimento minimo.

Questa tipologia di prodotto esiste già e i dati più recenti confermano che essa sta riscuotendo crescente interesse presso i nuovi aderenti alle forme di previdenza complementare.

Se verranno decisi correttivi o integrazioni alla normativa, è auspicabile che vadano in questa direzione.





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