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Metteteci la faccia... o tagliatevi la lingua!



Probabilmente pochi avranno letto il libro intitolato "Uccideranno il capitalismo". Un libro intervista in cui Claude Bebear, artefice principale dell'impero AXA, si racconta e racconta di un mondo di sfrontati manager che hanno perso il controllo della realtà, impegnandosi a sabotare un sistema di cui fanno parte e scollandosi di dosso il senso dell'etica e della reputazione. Di una generazione che è salita su una montagna di denaro detenendo uno spropositato potere.
La fine che hanno fatto le società condotte da siffatti manager è sotto gli occhi di tutti, ma qui vogliamo parlare del ruolo collaterale (ed anche di questo si parla nel succitato libro) e nello stesso determinante delle società di rating che, valutando positivamente diversi prodotti finanziari che inoculavano virus altamente letali tra il popolo degli investitori, ma che in realtà erano la più fetida spazzatura, figurano tra i principali imputati per il processo ai responsabili del collasso dei mercati finanziari.

Ma questo non è più il dibattito del giorno, adesso i fatti decretano scenari positivi e quando tutti pensano in positivo dimenticano quello che di negativo è stato. Chissà perché, ma il mercato finanziario è uno di quei pochi settori, se non l'unico, dove non si impara mai, dove l'esperienza non insegna mai nulla. Quasi fosse un girone dantesco dove coloro che non ricordano il passato fossero condannati in eterno a ripeterlo. Ed è in questo far west che si sono ingrassate le società di rating (Standard and Poor's , Moody's e Fitch tanto per citare le più grosse, che si spartiscono oltre il 90% del mercato di riferimento).

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