Per ora non è stato fatto molto. L'
IMU è stata semplicemente sospesa e soltanto per la prima casa. Non è stata cancellata, come chiedeva il Cavaliere, per le fasce più deboli della popolazione. Peraltro la decisione non ha sorriso nemmeno alle aziende in difficoltà, che la pagheranno in toto. A sorpresa, poi, rientra dalla finestra l'aumento dell'IVA dal 21% al 22%. Per i giovani, anche se il ministro Giovannini ha pensato di creare un ampio
turn over nel mondo del lavoro, facilitando scivoli e prepensionamenti, il concetto di
precarietà si rafforza in nome di una flessibilità tutta italiana.
Mancano nel paese le necessarie riforme strutturali a supporto di un modello di crescita che avrebbe il compito di arginare la crisi senza fine della nostra economica che è in atto da oltre vent'anni.
I protagonisti della politica prendono tempo, sperando che
Letta riesca a produrre qualcosa di buono, attuando una malcelata strategia della tensione in salsa democratica, finalizzata a preservare lo status quo dei nostri politicanti.
Tanto rumore per nulla, quindi, e tanta frenesia per non cambiare proprio nulla in un clima da
restaurazione in cui il
Partito Democratico garantisce al governo la sopravvivenza, tentando di riorganizzarsi al suo interno con il terrore che Berlusconi, tirando fuori un inaspettato asso dalla manica, possa mandare all'aria il tavolo dell'esecutivo.
Per dirla in breve il PD tiene il piede in due staffe e il perimetro della sua azione è piuttosto evidente, da una parte strizzando l'occhio al Movimento 5 stelle in funzione anti
Berlusconi e dall'altra votando sull'ineleggibilità del Cavaliere; ma questo fa imbufalire la base elettorale di centro sinistra che è scontenta di quest'abbraccio mortale con l'ex premer che nuocerebbe alla propria salute democratica, ridotta oramai al lumicino.
Questa la barzelletta sulla sponda PD. Ma anche sulla sponda
PDL non mancano le risate, perché ogni volta che si parla di riforma elettorale all'esercito del Cavaliere viene il mal di mare quando si affronta il tema delle preferenze.
Ci si limita al minimal chic della legge attuale, ossia il "
porcellum 2.0" meglio conosciuto come "
porcellinum", una sorta di mezza via tra il collaudato "
Mattarellum" e il vituperato "Porcellum".
Per questo niente testi, bozze o proposte per il duo
Quagliarello-Franceschini, perché le pressioni sono troppe e qualsiasi azione in tal senso farebbe vacillare pericolosamente il
Governo Letta.
Insomma,
l’anima duale del PD è quella meno incline alla situazione attuale; se il camaleontico Berlusconi ci sguazza, il centrosinistra ha un problema grosso come una casa, rimanere al governo e fare opposizione per
portare a casa un risultato di sinistra, giustificando l’alleanza con il cavaliere, nel pieno rispetto di un detto orientale: “
Se si ha un obiettivo anche il deserto diventa una strada”.