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Carte italiane e tavoli europei

Sognare un grande Centro o scommettere sul nuovo bipolarismo tra status quo e "qualcos'altro".

La Francia, quest'anno, segnerà appena un +0,2%, mentre la Germania farà peggio dell'anno scorso, con un +0,5% che dimezza il +0,9% del 2012.

Lo stimolo monetario nell'Eurozona è inesistente: la acquisizione di liquidità allo 0,25%, il tasso più esiguo di sempre offerto dalla BCE alle banche, richiede il conferimento di collaterali adeguati e comunque si applica alle anticipazioni a brevissimo termine, tra i 15 giorni ed i tre mesi. Il sistema bancario ha ben altri problemi cui pensare: non solo l'andamento avverso dell'economia peggiora la qualità del credito erogato, ma si trova alle prese con la accelerazione della Banking Union. Un esercizio straordinario di sorveglianza fotograferà la situazione degli asset a fine dicembre, che sarà analizzata approfonditamente, visto che i risultati si conosceranno solo nel novembre del 2014.

Non solo fino al prossimo dicembre, quindi, gli istituti bancari non faranno altro che ridurre il più possibile le posizioni di rischio per presentare i migliori conti possibili all'esercizio di sorveglianza, ma il mercato nel suo complesso rimarrà diffidente, in attesa di conoscere i risultati della verifica: passerà così ancora un altro anno prima che si diradino definitivamente le ombre sulla solidità del sistema bancario europeo.

Dall'altra sponda dell'Atlantico, si attendeva un cenno chiaro sulla ripresa in Europa: invece, non solo la domanda interna è fiacca, ma la bilancia dei pagamenti in attivo dimostra che l'Unione vende all'estero più di quanto non compri, confidando negli acquisti americani e negli stimoli impressi dalla Fed e dal bilancio federale all'economia statunitense. E tutto questo avviene mentre gli Usa avrebbero bisogno di svalutare il dollaro rispetto all'euro, per chiudere il gap commerciale.

A maggio prossimo, tra il 22 ed il 25, si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Per mettere le mani avanti, si è già trovato un accordo per la distribuzione dei fondi relativi al periodo 2014-2020: un modo per blindare le risorse, non sapendo che maggioranza uscirà dalle urne, e soprattutto quale consistenza avranno le componenti politiche vecchie e nuove che si oppongono alla politica di austerità varata in questi anni.

Il 2014 si apre in salita. C'è uno scambio, tutto interno alla Germania, tra il miglioramento dei salari interni ottenuto dalla SPD ed il mantenimento del rigore verso i partner dell'Europa periferica preteso dalla CDU-CSU, nella unanime convergenza sul diniego a qualsiasi coinvolgimento finanziario diretto o indiretto volto a sostenere chicchessia in Europa, banche o Stati che siano. Politiche interne e politiche europee si incrociano, con vicendevoli concessioni.

In Italia ormai il numero dei Gruppi parlamentari si è pressoché raddoppiato: M5S, PdL, Scelta Civica, PD, sono percorsi da scissioni e tensioni interne. L'appoggio al Governo Letta unisce forze politiche diverse ma le divide al loro interno, come mai finora.

L'Italia è ad un bivio, tra coloro che pensano di ricostituire un grande centro moderato, spostando a destra la neocostituita Forza Italia. A sinistra, la partita è tutta da giocare. C'è chi scommette su uno schema nuovo: alle Europee, ci si dividerà tra sostenitori e detrattori dello "status quo".

Ci saranno i governisti da una parte, che proclameranno che non vi sono altre strade, se non quella del rigore e dei sacrifici, e coloro che chiederanno di percorrerne di nuove, per andare chissà dove. La libertà, quando è solo quella di poter cambiare strada, è un punto interrogativo della Storia.

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