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Più Sfiga per tutti

Titoli di Stato in default, fallimenti bancari, lavoro precario, epidemie...


Del lavoro stabile, a vita, meglio non parlarne più: rimane un privilegio per pochi, ad esaurimento. Dopo la riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, i nuovi contratti di lavoro non sono più a tempo indeterminato, nel senso che non si può essere licenziati senza una giusta causa economica. La precarizzazione del lavoro, la flessibilità in entrata ed in uscita, è il mantra dei sacerdoti del Mercatismo.

Dopo la Grande Crisi Finanziaria del 2008, si stanno smantellando le certezze collettive ed individuali che erano state costruite durante il lungo periodo che inizia contemporaneamente negli Usa ed in Gran Bretagna a metà degli Anni Trenta del Secolo scorso. Dopo la crisi di Wall Street del 1929, tutto il sistema economico e finanziario fu ridisegnato per proteggere i cittadini dal rischio dei tracolli improvvisi del mercato.

Un intero sistema di garanzie, e di stabilizzatori automatici è stato via via smantellato a partire dagli Anni Ottanta: secondo i neoliberisti, le troppe tutele frenavano la sviluppo e la crescita dell'Occidente. Si dovevano scatenare nuovamente gli Animal Spirits del Mercato.

La verità è un'altra: a mano a mano che il pericolo del Comunismo veniva meno, con l'URSS sempre più in difficoltà, non c'era più bisogno di concedere tutele ai lavoratori. Il Capitalismo selvaggio doveva riprendere il suo corso, come nei primi dell'Ottocento.

Tutti gli uomini, con tutti i beni della loro vita, devono partecipare alla Grande Lotteria Universale che si gioca ogni giorno, là dove tutto viene comprato e venduto, apprezzandone il rischio: dal petrolio al grano, dalle azioni delle imprese ai titoli di Stato, dalle probabilità di fallimento delle imprese ai rischi di cambio.

Questa è la Grande Trasformazione Sociale che si sta compiendo: l'Umanità è essa stessa Mercato. Ogni evento sociale, anche il più terribile come una epidemia, viene considerato solo per i suoi effetti sui mercati. Non c'è alcun dolore per chi soffre, ma solo il calcolo per le perdite economiche che derivano dal blocco della Global Chain Value, il sistema integrato di produzione.

Titoli di Stato in default, fallimenti bancari, lavoro precario, epidemie…

Più Sfiga per tutti.
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