Non ci siamo mai fatti illusioni: dietro il buonismo cartonato del
NGUE, la Unione Europea non molla di un millimetro nelle critiche all'Italia.
Ci sarebbe stato da commuoversi, da rabbrividire per l'emozione, di fronte ai complimenti espressi dal Documento di lavoro che ha accompagnato la proposta favorevole della
Commissione europea sul PNRR presentato dall'Italia: la valutazione è stata eccezionalmente lusinghiera, visto che ci hanno attribuito la "
A" in ben dieci degli undici criteri analitici di giudizio che sono previsti. Solo per la "
Definizione dei costi" il voto è stato meritevole di una "
B".
Hanno messo su un teatrino entusiasmante, da levarsi in piedi per una interminabile òla collettiva.
E' tutto un compiacimento:
- Con la sua attenzione alle riforme e agli investimenti che favoriscono la crescita, il
piano è destinato a migliorare il potenziale di crescita, le condizioni del mercato del lavoro e la resilienza sociale dell'Italia.
- Si
rispettano i criteri dettati: le misure incluse nel piano relative alla transizione verde costituiscono il 37,5 % della dotazione totale e quelle relative alla transizione verde costituiscono il 37,5 %.
- Il piano comprende inoltre una
serie di riforme, in particolare destinate a migliorare l'efficacia della pubblica amministrazione e promuovere il contesto imprenditoriale.
- Il piano ha il
potenziale di apportare cambiamenti strutturali e di avere di conseguenza un
impatto duraturo sull'economia e sulla società italiane. A tal fine, sarà fondamentale un'attuazione efficace e rapida.
-La
stima dei costi totali del piano è ragionevole, plausibile e in linea con il principio dell'efficienza in termini di costi, oltre ad essere commisurata all'impatto atteso a livello economico e sociale
- L'Italia ha creato un
sistema di governance a più livelli per assicurare un'attuazione e un monitoraggio efficaci del piano e ha stabilito un solido sistema di controllo.
"