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Creditori? Certo, ma messi in fila!

La gestione della crisi di Evergrande, oltre il dilemma fallimento/salvataggio

Yi Gang, il Governatore della Banca del Popolo cinese (PBOC), nel corso di un recentissimo video messaggio ha definito la situazione di Evergrande, il colosso cinese nel settore dell'immobiliare da tempo in crisi conclamata, come un evento di mercato che dovrebbe essere dunque affrontato in una maniera coerente con le regole del mercato.

Yi Gang ha quindi aggiunto una precisazione, solo all'apparenza ovvia, che probabilmente delinea la strategia in corso: "rights and interests of creditors and shareholders will be fully respected in accordance to their legal seniority." (trad.: diritti ed interessi dei creditori e degli azionisti saranno pienamente rispettati sulla base della loro priorità legale).

La vicenda della Evergrande verrebbe dunque gestita senza pervenire né al fallimento che destabilizzerebbe i mercati, né al salvataggio che premierebbe tutti: tanto i gestori che si sono impegnati in operazioni spericolate quanto gli speculatori che contavano di un intervento di salvataggio da parte delle autorità.

Abbiamo trascorso anni a discutere dell'azzardo morale del debitore, la tendenza ad assumere rischi di dimensioni sempre più grandi per garantirsi l'impunità: cerca di diventare Too Big to Fail, troppo grande per essere lasciato fallire, perché il suo fallimento innescherebbe reazioni a catena, sistemiche, tali da sconvolgere il mercato.
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