Poveri Russi!
Le
sanzioni li colpiranno duramente: pagheranno loro a caro prezzo la
guerra in Ucraina, con un livello di vita peggiorato di molto.
Riaffiorano alla memoria i racconti dei nostri nonni, che al posto del caffè si dovevano sorbire una orribile brodaglia amara a base di cicoria: allora, nel '35, era una delle conseguenze quotidiane delle sanzioni comminate all'Italia per la guerra coloniale in Etiopia.
Nel caso delle automobili, i Russi torneranno indietro al 1988: vista la carenza delle necessarie componenti elettroniche, i "
chip" che venivano importati e che
non sono più disponibili per via delle sanzioni, si potranno produrre auto anche senza una serie di funzionalità ormai comuni e talora rese obbligatorie a fini di sicurezza. Saranno
senza l'Abs, il sistema di frenata assistita che impedendo il bloccaggio delle ruote ne accorcia lo spazio ed evita le sbandate sull'asfalto sdrucciolevole;
senza gli Airbag, i palloni montati sul volante e sui montanti del parabrezza che si gonfiano al momento dell'impatto evitando più gravi ferite al conducente ed ai passeggeri;
senza i pretensionatori delle cinture di sicurezza, che assolvono al medesimo scopo.
Si legge anche che non ci sarebbe più
nessuno standard minimo, neppure per i consumi e le emissioni: in pratica all'epoca dell'Euro 0.
Occorre riflettere, viste le circostanza, sul modo in cui il progresso tecnologico è stato utilizzato in questi anni:
gli standard sono diventati uno strumento per condizionare la produzione ed i consumi, rendendo la prima sempre più complessa ed i secondi sempre più costosi. Nessuno che non sia uno specialista sa dire esattamente quale sia la
differenza che passa tra lo standard Euro 5 e quello Euro 6, e neppure quale sia stato il miglioramento rispetto all'Euro 4. E le tante polemiche sulle frodi del Dieselgate statunitense, in cui erano coinvolti costruttori tedeschi, fa capire che
la materia è complicata anche per gli stessi esperti e le autorità.
Ci sono giustamente i controlli periodici obbligatori sui veicoli, imposti per verificare il loro buon funzionamento ed assicurare la sicurezza della circolazione: l'obiettivo, anni fa, era addirittura quello di azzerare il numero degli incidenti stradali mortali.
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