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Transizione energetica: le Nozze coi fichi secchi

Tecnologie immature e poca innovazione: niente a che vedere con l'ICT


Dalla telefonia mobile analogica, che in Italia si chiamava TACS, si è passati al digitale con il GSM, poi all'UMTS e poi via via ci stiamo avvicinando al 5G, la quinta generazione. Le reti radiomobili sono state adeguate nel corso degli anni e gli utenti hanno comprato e cambiato gli apparati terminali, passando dai primi telefonini ai super performanti smartphone. Ognuno di noi ne avrà comprati forse anche una decina, uno ogni due-tre anni. Il sistema si è sostenuto su investimenti continui, sia da parte degli operatori nelle reti che degli utenti negli apparati terminali, incentivati da prezzi stabili o calanti e da migliorie continue in termini di prestazioni: oggi, uno smartphone è un personal computer dotato di uno schermo di tipo oggettivamente televisivo. Tutto questo è stato reso possibile dalle crescenti capacità di trasmissione sia sulle reti in fibra ottica che via radio e dalle capacità e velocità crescenti dei microchip.

Tutti hanno trovato convenienza immediata ad adottare queste nuove tecnologie: il sistema si è dimostrato sostenibile nel tempo, facendo miglioramenti continui. Le reti e gli apparati d'utente, come i personal computer, hanno avuto un processo di rinnovo continuo, iterativo: migliori prestazioni, migliori prezzi. La capacità di trasporto sulle reti in fibra ottica ha reso infimo il prezzo pagato dagli utenti, che possono ricevere e trasmettere contenuti quasi senza limiti.

Se si passa al settore energetico, ci si accorge che la situazione è completamente diversa.

Gli apparati domestici continuano ad essere enormemente energivori nonostante tutti gli sforzi fatti per migliorarne la "classe di consumo energetico". Solo con le lampadine a led c'è stato un salto di ordini di grandezza, visto che a parità di lumen il consumo in Watt è stato ridotto ad un decimo rispetto a quelle ad incandescenza. Praticamente, non c'è un vero incentivo a rinnovare il parco degli elettrodomestici per ridurre in modo consistente i consumi di elettricità: i motori elettrici delle lavatrici e le resistenze dei phon e degli scaldabagni continuano ad assorbire molti KW. Nessun progresso tecnologico è paragonabile a quello dei microchip.
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