(Teleborsa) - Rimane sul tavolo del Governo il dossier dell'Ilva. Dopo l'incontro di oggi a Palazzo Chigi tra l'Esecutivo, le parti sociali, gli amministratori locali e l'azienda, domani il decreto verrà esaminato dal CdM.
Il caso dello stabilimento di Taranto rimane in bilico per i danni ambientali provocati nell'area dallo stabilimento siderurgico e la protesta dei lavoratori che chiedono di poter mettere al riparo i propri posti di lavoro. La posta in gioco è alta visto che si tratta di tutelare circa 20mila posti di lavoro.
E' necessario a questo punto "un passo urgente" che secondo il Premier Mario Monti rimane per il Governo "lo strumento giuridico del decreto legge. I tempi sono brevissimi domani, finalizzeremo l'elaborazione in Consiglio dei ministri", avrebbe detto il Premier, dalle prime dichiarazioni che arrivano da Palazzo Chigi. Monti ha anche sottolineato come non ci può permettere "di dare un'immagine dell'Italia dove non sia possibile conciliare la tutela dell'occupazione e il rispetto della magistratura, la tutela dell'ambiente e la produzione dell'acciaio".
La bozza del decreto per il proseguimento dell'attività dell'acciaieria, comunque, è già pronta e domani potrebbe già arrivare il via libera a quel provvedimento, composto da due soli articoli. Il primo tutela l'attività lavorativa per altri 2 anni e il secondo quello che recepisce in tutto e per tutto l' Autorizzazione integrata ambientale (AIA), già valutata dall'Esecutivo o e rilasciata all'Ilva il 26 ottobre scorso.
"Il decreto sull'ILVA di Taranto sarà discusso domani in Consiglio dei Ministri" e in quella sede" si cercherà di attuare un equilibrio difficilissimo" ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, durante un congresso a Roma.
Da parte sua, il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante ha messo in allerta sul fatto che "i provvedimenti della magistratura stano provocando gravi ripercussioni sull'occupazione, ma il quadro rischia di peggiorare" visto che Ferrante, crede "che anche Genova avrà problemi ed è destinata alla chiusura".