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Crisi in Ucraina. Il gioco della guerra si fa duro

Politica
Crisi in Ucraina. Il gioco della guerra si fa duro
(Teleborsa) - La crisi ucraina fa trasparire i nodi irrisolti di un’integrazione sociale mai completamente avvenuta, dopo l’evaporazione dell’Unione Sovietica. Nel "libro bianco" consegnato al presidente Vladimir Putin da una commissione di osservatori russi, si evincerebbe un’interminabile sequenza di episodi di violazione dei diritti umani, da parte degli ultranazionalisti ucraini, sofferti dalla minoranza russa, tra il 2013 e il marzo 2014. Tutto questo , mentre riprendono feroci i combattimenti a Sloviansk, dove la milizia ucraina ha riconquistato la torre delle trasmissioni TV. Ieri, il fulcro era Odessa, nella parte meridionale del Paese.

Duro l’intervento di Putin che, al riguardo e senza mezzi termini, dice che l’Ucraina si è macchiata "di razzismo, intolleranza etnica, xenofobia e glorificazione del nazismo da parte delle componenti ultranazionaliste più estreme". A tal proposito Mosca chiede una reazione internazionale alla crisi, senza schieramenti di parte, paventando altrimenti "conseguenze distruttive per la pace, la stabilità e lo sviluppo democratico dell’Europa".

La Russia ha poi avvertito che "se non cesseranno i crescenti disordini, la situazione ucraina minaccerà la pace in tutta Europa" e accusato gli ultranazionalisti ucraini di violazioni dei diritti umani "su larga scala".

Oltre che militarmente, il confronto tra Russia e Ucraina sta avvenendo, a distanza, anche per voce dei relativi rappresentanti politici. Il ministro dell’interno ucraino, Arsen Avakov, che si trovava ad un checkpoint a circa 6 km dai luoghi di combattimento, ha parlato di numerose vittime, senza comunque specificarne l’appartenenza. "La sola tattica è avanzare poco a poco verso il centro di Sloviansk", ha dichiarato Avakov nello stesso momento in cui arriva voce che i separatisti filorussi, soverchiati dalle forza di Kiev, stanno abbandonando i checkpoint della periferia della città.

Secca e decisa anche la dichiarazione di Oleksandr Turchynov, presidente ucraino facente funzione, che in una intervista ad un’emittente francese, ha detto che "l’operazione militare proseguirà fino a che non si otterranno i risultati voluti". La dichiarazione di Turchynov ha lasciato trasparire anche accuse alla Russia, rea a suo dire di aver portato la guerra in Ucraina.

Infine, la Commissione europea, tanto appellata in questi ultimi giorni, avrà un incontro con il governo ucraino il prossimo 13 maggio a Bruxelles, per discutere della situazione e configurare i primi dettagli di una possibile forza di interposizione da inviare in Ucraina.
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