(Teleborsa) - Doccia fredda dalla testimonianza del Presidente della Federal Reserve,
Janet Yellen durante la sua audizione alla commissione bancaria del Senato, dove ha presentato il rapporto semestrale sulla politica monetaria.
Il numero uno della banca centrale americana ha riconosciuto i progressi fatti finora dall'economia statunitense avvertendo che il rialzo dei tassi potrebbe arrivare prima del previsto a patto che il mercato del lavoro continui a mostrare segni di miglioramento.
Dopo i record toccati ieri e, una partenza tonica oggi, gli indici statunitensi registrano una frenata. Il
Dow Jones Industrial segna un timido rialzo dello 0,10% mentre il
Nasdaq scivola dello 0,34%. Debole anche il più ampio paniere
indice S&P-500 che lima lo 0,03%.
Ricca l'agenda macroeconomica: prima dell'avvio dei mercati americani sono stati diffusi i numeri sull'
indice manifatturiero Fed di New York, sui
prezzi import ed export e sulle
vendite al dettaglio.
Nel pieno della stagione delle trimestrali,
sono già usciti i conti di alcune big, come
J.P. Morgan (
utili e fatturato che battono le attese),
Goldman Sachs (
la trimestrale batte le attese) e
Johnson & Johnson (
i conti battono le attese. Alzata la guidance). A mercato chiuso sono attesi i numeri di
Intel e
Yahoo!.
Dall'altra parte dell'oceano, le borse del Vecchio Continente, risentono di una serie di dati macro deludenti e delle fibrillazioni per la riacutizzazione della crisi bancaria: il Banco Espirito Santo è tornato nella bufera dopo che la famiglia che controlla l'istituto portoghese ha ceduto una quota del 5% a forte sconto.
Driver del ribasso anche
l'indice ZEW tedesco che ha segnato il settimo calo consecutivo, risultando inferiore alle attese, mentre l'accelerazione dell'inflazione in Regno Unito fa temere per un'imminente rialzo dei tassi.