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Troppe tasse all'Erario: gli artigiani italiani invocano la riforma fiscale

Economia
Troppe tasse all'Erario: gli artigiani italiani invocano la riforma fiscale
(Teleborsa) - Riforma del Fisco ancora sotto i riflettori.
Questa volta a chiedere a gran voce all'Esecutivo un cambiamento delle regole dell'Erario sono gli artigiani italiani.
I micro, piccoli e medi imprenditori si appellano al Governo invocando interventi urgenti "sul pacchetto fiscale, il cui cuneo è unanimemente giudicato come insopportabilmente elevato". E' quanto emerge da un sondaggio online condotto dalla Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane (CLAAI) su un campione di circa 5.000 artigiani di tutti i settori.

Del resto, non è una novità che le imprese italiane siano in vetta alla classifica delle più tartassate non solo d'Europa ma anche del Pianeta, come rivelato dalla Banca Mondiale, che, nel rapporto annuale "Paying taxes", certifica come le imprese italiane siano tra le più oberate tra tasse e balzelli, sopportando uno stratosferico 65,8% di peso tra imposte e contributi.

Nella stagione di riforme, avviata dal Governo Renzi, gli artigiani puntano in massa ad una Riforma del Fisco ritenuta necessaria da ben il 71,13% degli intervistati che hanno risposto plebiscitariamente, indicando, ancora una volta che l'abbassamento della pressione delle tasse su imprese e cittadini rimane la preoccupazione principale degli artigiani.

Obiettivo? Rilanciare un Paese alle prese da troppi anni con la crisi economica, la stagnazione dei consumi, una pressione fiscale alle stelle e una burocrazia che contribuisce ad appesantire le difficoltà quotidiane di imprese e cittadini.

Al secondo posto e a larga distanza la Riforma del lavoro chiesta del 13,3% degli intervistati, per favorire il rilancio occupazionale, seguita dalla riforma della Pubblica Amministrazione per semplificazioni e meno burocrazia.
Molto meno interessanti, invece alle riforme istituzionali (modifica del Senato, abolizione delle Province) pensate per ridurre i cosiddetti costi della politica. Solo per il 4,24% degli artigiani risultano infatti prioritarie rispetto a interventi evidentemente molto più concreti e diretti su fisco, lavoro, burocrazia.
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